Con il Decreto Legislativo 19 agosto 2016, n. 175, (in G.U.R.I. 8 settembre 2016 n. 210) è stato pubblicato il Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica.
Tale normativa, che rientra nella profonda riforma della pubblica amministrazione, ha lo scopo di semplificare e razionalizzare le regole vigenti in materia, attraverso il riordino delle disposizioni nazionali e la creazione di una disciplina generale organica.
Il riordino normativo, mediante la previsione di condizioni e limiti per la costituzione, acquisizione o mantenimento delle partecipazioni pubbliche e di un meccanismo di revisione straordinaria delle stesse (secondo determinati criteri), dovrebbe avere come conseguenza l’eliminazione delle società prive di dipendenti o con numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti, che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali e che presentino un valore della produzione nullo o poco rilevante.
Le amministrazioni pubbliche possono partecipare esclusivamente a società, anche consortili, costituite in forma di società per azioni o di società a responsabilità limitata, anche in forma cooperativa.
La costituzione di società a partecipazione pubblica avviene attraverso una deliberazione adottata con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze di concerto con i ministri competenti per materia, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, in caso di partecipazioni statali, con provvedimento del competente organo della regione, in caso di partecipazioni regionali, con deliberazione del consiglio comunale, in caso di partecipazioni comunali o con delibera dell'organo amministrativo dell'ente, in tutti gli altri casi di partecipazioni pubbliche.
Si prevede espressamente che le amministrazioni pubbliche non possono, direttamente o indirettamente, costituire società aventi per oggetto attività di produzione di beni e servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali.
Il decreto legislativo prevede un meccanismo di verifica e monitoraggio periodico dell’assetto complessivo delle società in cui le amministrazioni pubbliche detengono partecipazioni dirette o indirette, anche mediante la predisposizione di un piano di riassetto per la loro razionalizzazione, fusione o soppressione, da adottare ove, in sede di verifica e monitoraggio, le amministrazioni pubbliche rilevino partecipazioni societarie che non rientrino in alcuna delle categorie previste dal decreto in esame.
Inoltre, il provvedimento prevede che il Ministero dell’economia e delle finanze individui, nell’ambito della propria organizzazione e delle risorse disponibili a legislazione vigente, la struttura competente per il controllo e il monitoraggio sull’attuazione del decreto.




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