Il drammatico evento del Sisma del 24 agosto e quelli succedutesi fino al 2017, hanno comportato la mobilitazione dei tecnici qualificati per i sopraluoghi di verifica dei danni.La Mobilitazione effettiva è iniziata martedì 9 settembre, organizzata in turni settimanali con 20 squadre da 2 persone (analoghe le disposizioni per ingegneri e geometri).Alla fine di marzo 2017,dopo 8 mesi dall’avvio della mobilitazione dell’emergenza Sisma Italia Centrale 2016, registriamo l’invio sui territori colpiti di 845 architetti, concorrendo unitamente ad ingegneri e geometri, alla redazione di 113477 schede (31885 AeDES e 81598 FAST)

Diverse sono state le criticità emerse a livello organizzativo più volte riportate dagli Ordini e Collegi coinvolti all’attenzione del Dipartimento, sia singolarmente che come Rete delle Professioni Tecniche.

L’avere disposto la mobilitazione ai soli tecnici “abilitati” dai corsi promossi con il Dipartimento Protezione Civile ha fortemente limitato la capacità operativa soprattutto essendo venuta a mancare la disponibilità potenziale dei colleghi delle Regioni Abruzzo, Lazio e Umbria - ossia quelle che insieme alla Regione Marche sono le più direttamente interessate dal dramma -  dove la presenza di architetti “abilitati” è nulla o assai scarsa pur potendo contare di numerosi tecnici “esperienziati” in quanto già impiegati dallo stesso Dipartimento in precedenti sismi quali quelli de L’Aquila ed Emilia.
I recenti avvenimenti, rendendo non più sostenibile l’attuale conduzione della mobilitazione per i sopraluoghi, può aprire probabilmente un ripensamento e nuova organizzazione.

Dopo la scossa del 30 ottobre 2016, con l’Ordinanza n.436 il Dipartimento Protezione Civile ha disposto la possibilità da parte delle Regioni colpite di una gestione autonoma previa autorizzazione, per i sopraluoghi FAST. Tale gestione è stata assunta, al momento, dalla Regione Marche.

Si è avviata la Commissione Protezione Civile della Rete Professioni Tecniche con due incontri in data 28 settembre e 19 ottobre nei quali si sono riscontrate le criticità della mobilitazione, la necessità di procedere unitariamente, come Rete, nei confronti istituzionali con i soggetti preposti alla gestione dell’emergenza, si è condiviso un nuovo modello del rapporto “Professioni tecniche-Istituzioni- Società civile” in ordine ai temi della Protezione civile traguardando un più complessivo programma sugli aspetti della “Prevenzione-Gestione dell’Emergenza-Ricostruzione”.
E’ stato inoltre deciso, rimandando alla assemblea dei Presidenti, la richiesta di incontro con l’obiettivo di definire Protocolli d’Intesa a livello nazionale con la Conferenza delle Regioni e Provincie Autonome e l’ANCI.

Contatti: agi.dicomac@protezionecivile.it, concorsi.cnappc@archiworld.it

 

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