Corriere della Sera
5 gennaio 2016
Stefano Bucci

 

Nel 2014 gli era stato assegnato l’ennesimo «Compasso d’oro», quello alla carriera, l’undicesimo in totale, con una motivazione che ben riassumeva il percorso professionale e in qualche modo anche umano di Richard Sapper, scomparso lo scorso 31 dicembre a 83 anni (la notizia è stata comunicata dalla casa editrice Phaidon che ha in pubblicazione una monografia destinata a celebrare i suoi sessant’anni da designer): «Per aver unito il rigore tedesco e la genialità nel disegnare una moltitudine di prodotti straordinari e di grande successo in ambiti anche molto distanti tra loro». 

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«I suoi oggetti hanno fatto capire quanto il buon design non debba essere riconoscibile solo per le sue belle linee ma anche per la sua intelligenza»: così lo ha voluto ricordare il direttore del Design museum di Londra Deyan Sudjic. Una definizione che sarebbe certo piaciuta a Sapper. 

 

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