Adnkronos/Labitalia
22 dicembre 2015

 

"Le riforme proposte in merito  alle nuove regole elettorali rendano ancora più moderni gli Ordini  professionali, ma non ne affossino il fondamento democratico". E'  questo il senso di una lettera inviata da Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori al ministro della Giustizia, Andrea Orlando.      

"Nonostante necessitino di una riforma a cui il governo Monti ha solo  in parte messo mano per adeguarli alla mutata realtà -si legge nel  testo della lettera- gli Ordini hanno una caratteristica unica e  fondamentale: sono uno dei pochi organismi di rappresentanza eletti a  suffragio universale, 'una testa un voto', dove tutti gli iscritti sono candidabili. A parte il Parlamento, le Regioni, i Comuni nessun  altro organismo pubblico ha questo livello di democrazia. Tant'è che  tale modello venne ribadito nel 1944 dal governo provvisorio di Ferruccio Parri".       

"Il nuovo dpr -continua- pare preveda che, nonostante il sistema  elettorale sia un proporzionale puro (chi prende più voti è eletto)  senza voto di lista e con le cariche elette dal Consiglio, si sia  introdotta una sorta di garanzia delle 'minoranze', da sistema  maggioritario, tale che se un gruppo prende anche solo l'1% avrà il  49% dei consiglieri".  

"Paradossalmente se tutti votassero gli stessi o un numero minore di eleggibili, il Consiglio - avverte - non avrebbe il numero legale. Si introdurrebbe anche un limite di mandato a 2  turni non solo per le cariche, ma per tutti i consiglieri, con una  limitazione che non esiste né in Parlamento, né nei Consigli regionali o comunali. Tutto ciò assomiglia molto a una sospensione dei diritti  democratici".       

"E' evidente -continua Freyrie- che un tale schema, al di là di aver  confuso modelli elettorali differenti in un vero pasticcio che non ha  esempi in alcun sistema occidentale, crea condizioni inaccettabili: la limitazione dei diritti degli iscritti di eleggere chi più li aggrada; la predisposizione di un contesto 'politicizzato' tra maggioranza e  opposizione, con un solo voto di differenza a orientare le decisioni;  un tentativo artificioso di garantire il 'ricambio' nei Consigli, che  già avviene con una frequenza di un terzo o più degli eletti, ad ogni  elezione".       

Nella lettera, il presidente Freyrie sottolinea come "gli Ordini  provinciali degli architetti, pianificatori, paesaggisti e  conservatori non gravano sul bilancio dello Stato, anzi forniscono  quotidianamente servizi gratuiti alla pubblica amministrazione come la formazione professionale ai dipendenti pubblici (che la P.a. non  riesce a fare), il volontariato tecnico alla Protezione Civile, le  consulenze ai Comuni sui bandi e gare, la valutazione dei diplomi  esteri in sussidiarietà al Miur".  

"Sarebbe sbagliato, stupido e farebbe danno  all'intera comunità nazionale -continua - il tentativo, spero non  vero, di bloccarne l'attività creando condizioni politiche da  'lottizzazione', eliminando tout court una classe dirigente  volontaria, gratuita e appassionata del servizio che dà alla comunità, l'umiliazione dei principi democratici in una istituzione che ha quasi cent'anni e non è stata toccata dagli scandali che invece hanno spesso colpito altre corpi fondamentali dello Stato".      

"Così come l'idea, anche questa spero infondata, di affrettare  l'ottenimento della delega dal Parlamento -rincara Freyrie- sul  progetto di accorpamento degli Ordini provinciali senza una seria  discussione non solo con il sistema ordinistico ma con il Parlamento  medesimo".       

La lettera si chiude con l'auspicio che si proceda "su una strada  condivisa nella quale si voglia davvero completare la riforma con  proposte, come le molte fatte da noi, che aiutino i professionisti  italiani ad essere parte del sistema economico, facendo tesoro del  patrimonio di democrazia e autonomia intellettuale e tecnica che ha  tanto contribuito alla crescita dell'Italia". 

 

Architetti, democrazia in riforma Ordini Presidente categoria Freyrie scrive a ministro Giustizia Orlando 

ANSA 
22 dicembre 2015

Sì a riforme sulle regole elettorali degli Ordini professionali che li rendano "ancor più moderni", ma "non ne affossino il fondamento democratico". Questo il pensiero espresso dal presidente del Consiglio nazionale degli Architetti, Leopoldo Freyrie, in una lettera al ministro della Giustizia Andrea Orlando, in merito alle proposte che circolano sul restyling degli Ordini. Il nuovo Decreto della Presidenza della Repubblica, spiega, "pare preveda che, nonostante il sistema elettorale sia un proporzionale puro (in base al quale "chi prende più voti è eletto") senza voto di lista e con le cariche elette dal Consiglio, si introduca una sorta di garanzia delle 'minoranze' da sistema maggioritario, tale che se un gruppo prende anche solo l'1%, avrà il 49% dei consiglieri. Paradossalmente se tutti votassero gli stessi o un numero minore di eleggibili, il Consiglio non avrebbe il numero legale", va avanti, sottolineando che "tutto ciò assomiglia molto a una sospensione dei diritti democratici". Per il vertice degli Architetti, "un tale schema crea condizioni inaccettabili", fra cui "la limitazione dei diritti degli iscritti di eleggere chi più li aggrada". Nella lettera, infine, Freyrie precisa al Guardasigilli che "gli Ordini non gravano sul bilancio dello Stato, anzi forniscono quotidianamente servizi gratuiti alla Pubblica amministrazione come la formazione professionale ai dipendenti pubblici, il volontariato tecnico alla Protezione civile e le consulenze ai Comuni su bandi e gare". (ANSA).  

 

Rinnovo CNAPPC: elezioni aperte a tutti gli Architetti italiani

Tutti gli Architetti italiani iscritti regolarmente all'Ordine professionale potranno concorrere alle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio Nazionale degli Architetti PPC per il quinquennio 2016-2021, fissate per l'11 febbraio 2016.

lavoripubblici.it 
23 dicembre 2015

 

A darne comunicazione è stato il Ministero di Giustizia con la nota del direttore generale Marco Mancinetti del 16 dicembre 2015 che oltre a fissare la data delle prossime votazioni, ha anche stabilito che le comunicazioni per le candidature al Consiglio Nazionale dovranno arrivare entro il 21 gennaio 2016. 48 ore dopo questa data, sarà compito del CNAPPC pubblicare sul proprio sito internet le candidature arrivate. Il Ministero ha, anche, richiesto al CNAPPC di inviare entro l'11 gennaio 2016 il numero esatto degli iscritti a ciascun ordine in modo da consentire di predisporre in tempo le schede elettorali.

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Da segnalare la lettera inviata dall'attuale Presidente Leopoldo Freyrie al Ministro della Giustizia Andrea Orlando in riferimento alle proposte avanzate sulla modifica del sistema elettorale degli Ordini professionali. 

"Le riforme proposte in merito alle nuove regole elettorali rendano ancora più moderni gli Ordini professionali, ma non ne affossino il fondamento democratico. Nonostante necessitino di una riforma a cui il Governo Monti ha solo in parte messo mano per adeguarli alla mutata realtà - si legge nel testo della lettera inviata da Freyrie al Ministro Orlando - gli Ordini hanno una caratteristica unica e fondamentale: sono uno dei pochi organismi di rappresentanza eletti a suffragio universale, una testa un voto, dove tutti gli iscritti sono candidabili. A parte il Parlamento, le Regioni, i Comuni nessun altro organismo pubblico ha questo livello di democrazia. Tant'è che tale modello venne ribadito nel 1944 dal Governo provvisorio di Ferruccio Parri".

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vai alla pagina web di lavoripubblici.it con il testo dell'articolo 

 

 

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