Adnkronos/Labitalia
6 febbraio 2015

 

"Siamo soddisfatti per il vivo apprezzamento dimostrato dal commissario europeo per la Politica regionale, Corina Cretu, riguardo all'impegno degli architetti italiani teso a sottolineare la centralità delle città e la necessità di uno sviluppo urgano sostenibile". Così il Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori.         

''L'Unione europea - ricorda il commissario Cretu in una lettera inviata al presidente del Consiglio nazionale degli architetti, Leopoldo Freyrie - già realizza investimenti volti al rafforzamento dei centri urbani. La politica di coesione dell'Ue poggia sul principio del partenariato, che conferisce maggior voce in capitolo alle autorità locali. Oltre il 50% degli investimenti del Fondo europeo di sviluppo regionale verranno destinati, nei prossimi anni, alle aree urbane e di questi investimenti almeno il 5% dei finanziamenti disponibili saranno gestiti direttamente dalle città interessate".         

Cretu sottolinea, poi, che "anche dalla consultazione pubblica realizzata lo scorso anno è emersa inequivocabile la necessità di rafforzare la dimensione urbana nell'elaborazione delle politiche dell'Unione garantendo la partecipazione delle città all'attuazione della strategia Europa 2020".  

La presa di posizione della Cretu fa seguito alla diffusione, da parte degli architetti italiani, del 'Manifesto per la rigenerazione delle città europee', in cui si chiedeva, tra l'altro, di ''avviare una politica integrata per la rigenerazione delle città europee, piccole e grandi, con particolare attenzione alle comunità escluse, come le città lontane dai corridoi infrastrutturali e i quartieri periferici o degradati delle grandi città e di promuovere questa stessa politica presso i governi nazionali, allentando il patto di stabilità laddove impedisca investimenti pubblici che garantiscano standard minimi di sicurezza e salute dei cittadini e rispetto dell'ambiente''.         

Tra le esigenze espresse nel Manifesto degli architetti italiani: riequilibrare il rapporto tra gli investimenti comunitari e nazionali tra grandi infrastrutture e città, a favore di queste ultime, dove vivono i cittadini europei, mitigando i disagi sociali e promuovendo innovazione e sviluppo, e promuovere la qualità dell'architettura pubblica e privata nelle città, abbattendo il consumo del suolo, incentivando il riuso delle aree urbanizzate e valorizzando i beni culturali e gli spazi pubblici. 

 

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