Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio 
2 febbraio 2016
Giuseppe Latour

 

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Abusivismo (articolo 52) 

Il testo introduce un meccanismo «per rendere più agevole la rimozione e la demolizione di opere ed immobili realizzati abusivamente nelle aree del paese classificate a rischio idrologico elevato». Per evitare il fenomeno delle ordinanze alle quali non si riesce a dare attuazione, viene istituito nel bilancio del ministero dell'Ambiente un capitolo specifico, dedicato a finanziare questo tipo di interventi. In questo modo potranno essere pagate almeno le rimozioni più urgenti.

Lo stanziamento iniziale previsto è di dieci milioni di euro per il 2016. I finanziamenti concessi «dovranno essere restituiti al ministero dell'Ambiente qualora i predetti interventi non siano stati realizzati entro un termine adeguatamente contenuto, individuato in centoventi giorni dall'erogazione dei finanziamenti stessi». Il ministero dovrà presentare alle Camera una relazione annuale sullo stato di attuazione di questo nuovo meccanismo. 

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Interventi sul Dpr 380/2001 (articolo 54) 

Sul fronte dei lavori privati arrivano diverse modifiche al Dpr n. 380/2001, il Testo unico dell'edilizia. Il riferimento al dissesto idrogeologico viene, anzitutto, inserito nelle definizioni generali del decreto. E, a seguire, in una lunga serie di norme nelle quali bisognerà considerare, tra i diversi elementi, anche la messa in sicurezza del territorio. Lo sportello unico per l'edilizia acquisirà, tra le altre cose, anche il parere delle autorità preposte a vigilare sul dissesto. In caso di rilascio del permesso di costruire la formazione del silenzio assenso sarà impossibile nel caso in cui sussistano vincoli di assetto idrogeologico. Di questi vincoli, poi, bisognerà tenere conto anche in fase di rilascio della Dia. 

 

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