"Serve una governance del cambiamento. Stiamo vivendo un'epoca di caos legata a tre grandi transizioni: quella digitale, quella energetica e quella demografica. Fino a poco tempo fa sembrava che il modello di governance fosse quello diretto tra popolo e governo, mentre adesso la pervasività della transizione richiede dei tessuti di società civile, ossia i corpi intermedi che si rivelano fondamentali. Nel nostro caso in Italia grazie alla lungimiranza dei costituenti abbiamo un organo di rilevanza costituzionale che prevede una struttura per questi corpi intermedi, che si chiama Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro".

I miei primi quattro mesi al CNEL mi piace identificarli condividendo questa recente esternazione del Presidente Renato Brunetta perché intende perfettamente il lavoro che svolge ed interpreta questo importante Organo costituzionale che ha prioritariamente una funzione consultiva rispetto al Governo, alle Camere e alle Regioni con potere di iniziativa legislativa oltreché di contributo all'elaborazione della legislazione economica e sociale.

Il primo periodo è stato sicuramente caratterizzato dal lavoro svolto nell’ambito dalla Commissione Informazione sul salario minimo. Argomento, questo, estremamente delicato che ha visto tutti i nuovi componenti dell’Assemblea confrontarsi nella fase finale e ritenere ingiusto collegare “la povertà lavorativa” ai salari insufficienti”. Il tema va, invece, affrontato in una dimensione più ampia come risultato di un processo che va ben oltre il salario e che riguarda i tempi di lavoro (ovvero quante ore si lavora abitualmente a settimana e quante settimane si è occupati nel corso di un anno), la composizione familiare (e in particolare quante persone percepiscono un reddito all’interno del nucleo) l’azione redistributiva dello Stato”.

Per tali ragioni l’Istituto ha ritenuto inutile agire sull’effetto finale di tale processo ma indirizzarsi, nei termini fatti propri della direttiva europea in materia di salari adeguati, a sostegno di un ordinato e armonico sviluppo del sistema della contrattazione collettiva” che copre quasi il 100% e quindi con una quota più alta del minimo dell’80% fissato dall’Ue.

Il mio voto è andato in questa direzione ma avrei appoggiato un emendamento che proponeva di applicare per un anno il salario minimo alle “sacche lavorative” dimenticate e senza rappresentanza e provarne la ricaduta.

Il CNEL è composto da tre commissioni ed io faccio parte di quella Politiche sociali, sviluppo sostenibile, terzo settore che attualmente sta affrontando due temi particolarmente importanti, il lavoro sulle carceri, a seguito di un Accordo Interistituzionale tra Ministero della Giustizia e CNEL nato per promuovere, con attività concrete, il lavoro e la formazione quale veicoli di reinserimento sociale per le persone private della libertà.

Anche a seguito dell’accordo già sottoscritto con Assolavoro e con la Cassa delle Ammende, la Commissione nello specifico, ha esaminato un documento di approfondimento della segreteria tecnica apportando modifiche e fornendo contributi.

In questo percorso sarà fondamentale l’apporto degli Architetti PPC per governare i processi architettonici, distributivi, sociali e culturali delle carceri del futuro.

Altrettanto interessante -  e che mi vede direttamente coinvolto tra i coordinatori del gruppo di lavoro - il mandato di redigere la Relazione annuale sui livelli e la qualità dei servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali alle imprese e ai cittadini, in attuazione della legge n. 15/2009, finalizzata all'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e dell’efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni.

Con questa Consiliatura si intende adottare una nuova metodologia per la misurazione della efficienza e dei risultati delle pubbliche amministrazioni grazie alla definizione di un set di indicatori che si realizzerà di concerto con le organizzazioni presenti nel CNEL e il contributo del neoistituito “Forum permanente per la cultura del consumo responsabile e sostenibile”.

Spero, durante il progetto, di riuscire a trovare gli strumenti più opportuni per migliorare se non riformare i settori della PA che hanno a che fare con i professionisti.

Mi preme ricordare anche la sottoscrizione, in questi mesi, degli accordi con l’Istituto italiano di tecnologia, per sperimentare un modello di intelligenza artificiale da usare per l’archivio dei contratti, con Telefono azzurro, per promuovere iniziative scientifiche e formative su vari temi che riguardano l'infanzia e l'adolescenza,  e quello con l’Ente nazionale del Microcredito per favorire l’educazione finanziaria tra i detenuti ed i soggetti che scontano pene alternative al carcere.

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Massimo Giuntoli
Responsabile Dipartimento Lavoro
Consigliere del CNEL

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