“Il futuro del nostro Paese è nelle città e la rigenerazione urbana rappresenta il motore del cambiamento.

Così il Presidente del CNAPPC, Francesco Miceli, in occasione del primo Festival della rigenerazione urbana in Italia, con Città in Scena, -prodotto da Fondazione Musica Per Roma, ANCE- Associazione Nazionale Costruttori Edili, Associazione Mecenate 90 e CIDAC- Associazione delle Città d’Arte -in corso di svolgimento a Roma fino al prossimo 17 dicembre.

È importante che  presto si arrivi ad una Legge quadro sui principi della rigenerazione urbana che - non solo dal punto di vista normativo - riconduca ad unità le politiche urbane. A questo proposito va ricordato che nel rapporto tra norma e progetto va privilegiato il progetto da cui far discendere la relativa norma”.

Il Presidente Miceli ha partecipato alla presentazione di alcuni importanti interventi di rigenerazione che riguardano le città di Busto Arstizio, Livorno, Battipaglia, Pistoia, Padova, Reggio Emilia e Ravenna.

“Tutti interventi significativi   - ha sottolineato – che, a partire dall’esperienza concreta, possono fornire indicazioni costituendo un repertorio utile per prefigurare le politiche di rigenerazione urbana”.

Tra gli aspetti che sono stati affrontati quello del rapporto pubblico/privato che, “in risposta al principio del risultato è funzione di obiettivi che vengono preventivamente definiti. L’ipotesi di lavoro più concreta è quella in cui la committenza abbia la possibilità di mettere insieme soggetti diversi -  e la complessità della realtà che viviamo lo impone -  individuando preventivamente quali possono essere quelli da coinvolgere nei processi di rigenerazione”.

“I playmakers dei processi di rigenerazione  -  ha ribadito il Presidente Miceli - sono innanzitutto i cittadini, attraverso i processi partecipativi e tenendo conto che l’inclusione sociale è un  obiettivo fondamentale, la committenza, le imprese ed  i progettisti: senza progetto e senza cultura e ricerca non si può fare rigenerazione”.

Altro elemento di confronto è stato quello relativo alla gestione delle trasformazioni urbane, delle opere che sono il risultato di interventi di rigenerazione. Anche in questo caso i cittadini possono e devono avere un ruolo determinante, così come devono  essere  sperimentate nuove forme di partenariato pubblico/privato.

“La rigenerazione urbana – ha concluso – è una operazione complessa, ma che deve avere gradi di flessibilità e, quindi, richiede un ampio spettro di competenze. Per farle convivere, queste competenze, è necessario che siano coordinate e, allo stesso tempo, non trascurando l’elemento di creatività che deve caratterizzare ogni progetto.”

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