Il drammatico attacco e l’invasione in Ucraina da parte delle forze armate Russe sono stati al centro della riunione della Regione 1 dell’Unione Internazionale degli Architetti (UIA) - alla quale aderiscono le Istituzioni di rappresentanza degli Architetti dei Paesi dell’Europa Occidentale - che si è svolta lo scorso 25 marzo a Malta.

Nel corso della riunione, alla quale ho partecipato in qualità di componente del Consiglio UIA Regione 1 – insieme ai Consiglieri Marcello Rossi, responsabile del Dipartimento Internazionalizzazione e Diego Zoppi, responsabile del Dipartimento Rapporti con le Istituzioni Estere e componente del Consiglio direttivo del CAE, Consiglio Architetti d’Europa - è stata ribadita una decisa condanna nei confronti del conflitto, così come nei confronti di tutte le guerre in atto nel pianeta.

Sono stati anche ribaditi l’impegno ed il concreto supporto ai colleghi ucraini, ed attraverso di loro alla popolazione, in raccordo con le Organizzazioni non governative internazionali operative sul campo e in sinergia con la azioni già avviate dal CAE.

Diverse le visioni e le sensibilità che sono sorte nel corso del dibattito e che hanno visto emergere da parte dei Paesi del Nord Europa (Danimarca, Svezia, Finlandia, Germania) la proposta di applicare delle “sanzioni” nei confronti dell’Associazione degli architetti Russi aderente all’UIA, attraverso la sospensione di tutte le attività fino ad arrivare all’espulsione dalla stessa UIA.

Come rappresentanti del CNAPPC abbiamo espresso la nostra contrarietà ad intraprendere

azioni di esclusione in quanto riteniamo che sia fondamentale mantenere aperto il dialogo culturale tra i popoli, nei diversi ambiti, proprio a partire dall’Architettura.  

Ciò in coerenza con gli obiettivi della stessa UIA che, come è noto, è una Associazione non governativa che secondo il proprio statuto intende promuovere la collaborazione e l’unità tra gli architetti di tutto il mondo.

È stata fondata nel 1948 - alla fine della Seconda guerra mondiale - per realizzare questo fine e per partecipare attivamente alla ricostruzione di città e villaggi allora devastati.

Lilia Cannarella, responsabile Dipartimento Agenda Urbana, Politiche europee e programmazione

 

E proprio sul tema ricostruzione - che ci auguriamo sia un processo che possa iniziare al più presto - dobbiamo essere pronti come comunità internazionale degli Architetti - oltre a fornire un concreto supporto nell’immediato per far fronte all’accoglienza dei colleghi ucraini - a mettere a disposizione tutte le nostre conoscenze e specificità per riconsegnare al popolo ucraino, insieme alle città e ai luoghi ora devastati, identità culturale e valori.

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