Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio 
31 gennaio 2017
Giuseppe Latour

 

Il perimetro dell'appalto integrato si allarga ancora. E adesso include anche gli interventi sui beni culturali per i quali ci sia l'esigenza di integrare la progettazione durante le fasi di cantiere. È il risultato dell'interpretazione estensiva che il Consiglio di Stato ha messo a punto, combinando l'articolo 147 del Codice appalti e il nuovo regolamento attuativo in materia di beni culturali. L'interessante novità è contenuta in un parere di Palazzo Spada (n. 263 del 30 gennaio 2017) che dà via libera, con la richiesta di alcune integrazioni, al decreto del ministero dei Beni culturali realizzato in attuazione del Dlgs n. 50 del 2016.

Il decreto, composto da 28 articoli, è stato scritto dal Mibact a valle dell'articolo 146 del Codice appalti e riguarda, anzitutto, «i requisiti di qualificazione dei direttori tecnici e degli esecutori dei lavori e le modalità di verifica ai fini dell'attestazione». In altre parti del Dlgs n. 50 del 2016, poi, vengono assegnati a questo provvedimento la disciplina di esecuzione e collaudo, dei livelli e dei contenuti della progettazione, dei tipi di interventi per i quali è consentita l'esecuzione dei lavori di somma urgenza. Insomma, si tratta della norma chiave in materia di beni culturali.

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