Corriere della Sera - Milano
6 febbraio 2016
Silvia Icardi

 

In tempi di sharing economy, dove è di moda condividere bici, auto, case e uffici, anche l’atteggiamento nei confronti delle proprie competenze professionali si fa più aperto e condiviso. Sempre più persone, soprattutto liberi professionisti alla costante ricerca di clienti e fonti di business, si rendono conto che essere gelosi del proprio orticello non solo non è di moda ma è oltremodo improduttivo, mentre condividere relazioni, contatti, lavori e idee è un incredibile moltiplicatore di opportunità e di guadagno. Insomma oggi più che essere gelosi conviene essere golosi. Sposando questa filosofia sono nate in città diverse realtà in cui, in uno stesso spazio, collaborano professionisti dai profili diversi che hanno capito che l’unione fa la forza. 

«Contaminazioni e stimoli non fanno che sviluppare sinergie proficue sia sotto l’aspetto creativo sia sotto quello economico», spiega Paolo Facchini presidente dello studio Lombardini22 (sitotowww.lombardini22.com), gruppo nato nel 2007 grazie all’iniziativa di sei professionisti con background diversi — architetti, ingegneri, economisti — tutti coinvolti in un modo o nell’altro nel vasto mondo del «fare architettura» (nel luglio 2015 poi si è unito un settimo partner Degw Italia il cui core business sono gli spazi per uffici). 

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