Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio 
27 ottobre 2016
Giuseppe Latour

 

Evitare che le norme sulle verifiche antimafia frenino la ricostruzione. E, allo stesso tempo, migliorare la qualificazione delle imprese private, obbligando tutti ad avere un certificato Soa. Sono i due spunti più importanti arrivati dall'audizione dell'Ance di ieri in commissione Ambiente sul terremoto. Per i costruttori, bisogna fare tesoro delle esperienze passate per dribblare probabili intoppi burocratici. Sulla semplificazione hanno puntato anche i professionisti, rappresentati dalla Rete delle professioni tecniche. Per loro sarà fondamentale, per garantire la messa in sicurezza degli edifici, migliorare le norme che consentono di intervenire sui condomini.

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Rete professioni tecniche 

Per la Rete delle professioni tecniche era in audizione il coordinatore e presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, Armando Zambrano. Per lui bisogna partire da una serie di misure che puntino alla verifica dello stato degli immobili, come il fascicolo del fabbricato obbligatorio. Ma, per favorire gli interventi, serve anche un pacchetto robusto di semplificazione. «È imprescindibile prevedere un complesso di norme che consentano di procedere con minore difficoltà alla verifica e alla messa in sicurezza sismica delle parti comuni degli edifici e dei comparti edilizi, tipici dei centri storici, caratterizzati dalla presenza di una vulnerabilità sismica diffusa e interrelata, in cui si rende indispensabile il consolidamento di tutti i fabbricati, al fine di evitare, o quantomeno ridurre al minimo, i danni agli edifici limitrofi o circostanti».

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