"Noi siamo i primi a tenere alla sicurezza, ma perché in Francia e in Germania i cantieri sono aperti?": così il presidente dell'Ance Roma Nicolò Rebecchini, spiegando che "lì lo Stato è in grado di garantire cure a chi si ammala e fornire protezione agli altri.

E’ possibile che, dopo un mese e mezzo, nelle farmacie non ci siano ancora mascherine?".

"Tutti gli imprenditori che ho sentito - racconta il presidente dei costruttori di Roma - stanno ordinando mascherine e gel, da tempo abbiamo fatto un decalogo per la sicurezza. I cantieri negli ospedali sono aperti - aggiunge - perché non riaprire quelli dell'edilizia residenziale dove lavorano solo gli addetti e non c'è rischio di contatto con gli altri? ".

"In tanti potrebbero perdere il posto di lavoro - dice ancora Rebecchini -. A Roma il 22 per cento del Pil proviene dall'edilizia e sono chiuse l'85 per cento delle imprese. Diamo lavoro a un milione e duecentomila addetti.

E' una battaglia che stiamo combattendo per milioni di famiglie".

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