“Celebrare il paesaggio significa celebrare anche la nostra storia. Il paesaggio è un grande racconto di dinamiche naturali e di intreccio di storia umana.  Come specchio della nostra presenza sul territorio ci richiede innanzitutto il compito di conoscerne i processi di evoluzione, di trovare una logica di governo che parta dall’ analisi e dal rispetto delle sue caratteristiche.
 
Oggi assistiamo allo svuotamento di ampie porzioni di paesaggio per l’abbandono dell’agricoltura, con la conseguente rinaturalizzazione incontrollata, con una preoccupante perdita di biodiversità ed una pericolosa esposizione a rischi catastrofici.
 
Contemporaneamente assistiamo alla necessità di realizzazione di nuove infrastrutture il cui progetto non può concedere semplificazioni e non può prescindere dalla consapevolezza dei luoghi, ma deve nascere nel rispetto degli equilibri ecologici e del contesto paesaggistico, in una visione globale del territorio che veda coinvolta la popolazione. L’esigenza, ad esempio, di installazione nel territorio di impianti per le energie rinnovabili è per gli Architetti PPC una  nuova sfida che va assunta e non banalizzata perché guarda al futuro e coinvolge il paesaggio.
 
La Convenzione Europea del Paesaggio, che il Governo italiano ha ratificato nel 2006, promuove il paesaggio come “componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni, espressione della diversità, del loro comune patrimonio culturale e naturale e fondamento della loro identità” e in questo senso promuove l’impegno della società per il futuro, per un paesaggio che rimanga espressione della nostra essenza di vita”.
 
 
Così il CNAPPC nella Giornata in cui si celebra il paesaggio come valore identitario del nostro Paese.

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