edilportale.com 
9 marzo 2016
Alessandra Marra

 

Essere architetti oggi sembra essere sempre più difficile tra crescita della concorrenza, calo dei redditi e la crisi economica degli utlimi otto anni. 

L'elevato numero di architetti italiani rende infatti ancora più difficile ritagliarsi una fetta di mercato e obbliga molti a spostarsi all’esterno, dove le cose sembrano essere diverse dall’Italia. Potrebbero però presentarsi nuove opportunità per gli architetti grazie alla crescita del del Building Information Modeling (Bim).

Problemi e prospettive degli architetti italiani: intervista a Livio Sacchi

L'Ordine degli architetti di Roma si è interrogato circa il futuro della professione nel convegno “Essere architetto oggi: una riflessione sulla professione”, tenutosi il 3 marzo alla Casa dell’Architettura di Roma.

A tal proposito Edilportale ha intervistato il presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma, Livio Sacchi.

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«Il digitale in studio? Più affari e più trasparenza verso i clienti». Con le app cambia il lavoro di tante professioni. «Deterrente per le tangenti»

Corriere della Sera 
9 marzo 2016
Fabio Sottocornola

 

Se lo studio professionale è digital based aumenta la trasparenza, migliora il rapporto con i clienti e anche il fatturato. Lo dicono i professionisti, architetti, avvocati o dottori commercialisti, lo certificano i numeri. Ma la via italiana alla digitalizzazione è ancora lunga. Lo dimostra la storia del Bim cioè Building information modeling, una piattaforma software che è l’evoluzione più innovativa del vecchio Cad per gli studi tecnici. Il sistema permette di progettare le opere in 3D, effettuare modifiche, inserire l’elenco prezzi dei materiali e altri dati come il computo metrico, i capitolati d’appalto e il cronoprogramma dei lavori. «Un software che rende tutto molto più chiaro e trasparente», spiega Valentina Piscitelli, consulente tecnico-scientifico degli architetti di Roma, «potrà essere un forte deterrente contro le tangenti. Ma a differenza di altri Paesi come il Regno Unito, in Italia non è ancora obbligatorio. E molto architetti non sanno nemmeno come funziona». 

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