La Stampa
21 aprile 2016
Antonella Mariotti

 

«Io sono un sognatore in ogni senso: un sognatore nella vita e quindi un architetto paesaggista sognatore». Jordi Bellmunt ha 61 anni (è direttore della Biennale del Paesaggio a Barcellona), è professore di Pianificazione Urbana e Progetti di Paesaggio alla Escuela de Arquitectura di Barcellona ed è considerato tra i più grandi paesaggisti al mondo. Lui è un convinto sostenitore di una progettazione sostenibile e condivisa. Racconta la sua idea di paesaggio come elemento vivo, che ospita, sì, la natura, ma anche l’uomo, mettendoci anima e cuore, perché «noi siamo mediterranei e questo paesaggio l’abbiamo fatto noi con la fame». 

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Durante il congresso si è parlato anche di rapporti con le popolazioni.  

«Sì, ma senza cadere nel populismo. Il paesaggio è una religione l'architetto paesaggista può fare del bene intervenendo sui luoghi. Quando interviene un architetto non so se fa del bene, forse lo pensa ma se lo pensa si sbaglia. E così mi sono fatto molti amici...»  

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