Il Sole 24Ore 
18 settembre 2015
Roberto Da Rin

 

Perché i cileni non corrono quando c’è il terremoto? 

Parrebbe una domanda antropologica. Invece è una questione da porre sul tavolo della Protezione civile dei Paesi a elevato rischio sismico. Tutti gli abitanti del Cile sono cresciuti ed educati all’autocontrollo, quanto meno a quello da terremoto. Con un ministero degli Interni che dà indicazioni chiare.

È andata così anche ieri notte dopo una scossa violentissima, magnitudo 8,3. Le sirene di Santiago, dislocate nei punti nevralgici della città, hanno iniziato a suonare, ritmate da un avviso vocale: «Prepararsi! Prepararsi! Sta suonando l’allerta tsunami». 

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Ecco i punti chiave: 1) Tutti i cileni sanno, fin da piccoli, che i terremoti saranno una costante della loro vita. 2) Nelle scuole e negli uffici vengono regolarmente simulate le evacuazioni, ordinate e sicure. 3) Gran parte degli edifici sono costruiti con norme antisismiche. Sebastian Gray, architetto cileno, spiega che è impossibile costruire un edificio nei centri urbani senza osservare i rigorosi criteri antisismici. 

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