La recente tornata elettorale per il rinnovo dei rappresentanti al Parlamento europeo e le politiche di austerità che la Commissione europea sta portando avanti in un contesto di crisi economica hanno riacceso il dibattito sul senso dell’Unione. Un processo, lento ma inesorabile, avviato con i Trattati di Roma sottoscritti con l’intento di tenere lontani gli spettri delle guerre fratricide all’interno del Vecchio Continente e che ha prodotto il più lungo periodo di pace mai vissuto dai cittadini europei, ha introdotto così tante innovazioni nel rapporto tra stati, e tra stati e cittadini, da rendere necessaria la riconsiderazione del concetto di cittadinanza.

L’appartenenza a un contesto politico più ampio rende, infatti, necessaria la costruzione di una nuova idea di cittadinanza, non solo civica, ma anche professionale. Le novità introdotte dalle Direttive sul mercato unico, sul riconoscimento dei titoli professionali e da tanti altri provvedimenti in materia rendono necessarie una forte accelerazione in tal senso. L’Unione europea e le sue norme, nonostante tutte le fibrillazioni in atto, costituiscono lo scenario in cui muoversi e il sistema di regole cui attenersi. La generazione Erasmus, quella che si è formata all’interno del sistema universitario dell’Unione, ha già avuto modo di verificare tale nuovo scenario.

È possibile fare in modo che l’Europa torni ad essere un luogo di opportunità e non solo di problemi? Sono stati questi i temi trattati nell’ambito del Convegno “La Professione in Europa. L’Europa e la Professione. Problematiche, Scenari e Opportunità” tenutosi presso la sala “Cianfarani” nel Museo “La Civitella” a Chieti il 10 ottobre scorso. Temi funzionali sia a chi vede l’Europa come uno spazio utile e praticabile nella sua interezza attraverso la mobilità professionale che a coloro che sono interessati all’Europa per i fondi fruibili direttamente o indirettamente, attraverso le Regioni e nei propri territori. Rappresentanti ed esperti a livello europeo e regionale hanno affrontato i temi in programma nel Convegno all’interno del quale è stata presentata in anteprima anche l’iniziativa promossa del Gruppo di Lavoro Eurosportello del Cnappc, "Becoming Architect": una call nazionale che ha lo scopo di raccogliere contributi per definire conoscenze, competenze e abilità di un architetto capace di futuro.

Difendersi nel presente e assicurare uno scenario praticabile nel tempo e nello spazio: sono queste le responsabilità di una comunità professionale che si ritiene tale. Una professione che non è in grado di delineare un proprio futuro non è più una professione; in Italia, in Europa e nel mondo.

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