casaeclima.com
20 marzo 2015

 

Con la circolare n. 36 del 16 marzo 2015, indirizzata all'Anci, a tutte le stazioni appaltanti e, per conoscenza, ai Consigli degli Ordini degli architetti, il Consiglio nazionale degli architetti (Cnappc) invita le stazioni appaltanti a rispettare, negli affidamenti di servizi di architettura e ingegneria, gli atti di indirizzo formulati dall’Autorità Nazionale Anticorruzione con la Determinazione n. 4/2015, recante le nuove Linee Guida per l’affidamento dei servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria.

Inoltre, il Cnappc invita gli Ordini a segnalare alle stazioni appaltanti la necessità di rivedere, in autotutela, i bandi redatti in violazione alle linee guida in oggetto, informando contestualmente il Consiglio Nazionale, all’indirizzo di posta elettronica: lavoripubblici.cnappc@archiworld.it. 

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Progettazione, più leggeri i requisiti per partecipare alle gare

Gli architetti fanno il punto della situazione sulle nuove linee guida dell’Anac: meno vincoli su fatturato, collaboratori e opere analoghe

 

edilportale.com
23 marzo 2015
Paola Mammarella

 

Vigilare sulla corretta applicazione delle norme per l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura. È l’obiettivo della circolare 36/2015 con cui il Consiglio nazionale degli Architetti (CNAPPC) fornisce agli ordini territoriali spiegazioni sulle linee guida dell’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC).

Oltre a riprendere i chiarimenti sulla qualità della progettazione e i compensi dei professionisti, la circolare approfondisce il tema dei requisiti di idoneità per la partecipazione alle gare d’appalto, più volte accusati di creare confusione e restrizioni della concorrenza.

In base all’articolo 263 del Regolamento attuativo del Codice Appalti, la partecipazione alle gare per l’affidamento di servizi di ingegneria e architettura deve essere subordinata all’aver espletato, negli ultimi dieci anni, servizi relativi a lavori appartenenti ad ognuna delle classi e categorie dei lavori a cui si riferiscono i servizi da affidare.

Dalla consultazione pubblica portata avanti durante lo scorso anno dall’ANAC, era però emerso il rischio che, così facendo, si creassero dei micro settori nel già limitato mercato dei lavori pubblici.

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