Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio 
7 marzo 2017
Giuseppe Latour

 

Per firmare un progetto i professionisti interni alla Pa dovranno essere iscritti al loro ordine di appartenenza; non basterà più la semplice abilitazione. Il decreto correttivo al Codice appalti, nella parte dedicata a tecnici e progettazione, contiene anche una norma che potrebbe rappresentare un piccolo terremoto nella geografia dei professionisti italiani. Di fatto, chi non compare negli albi di categoria sarà costretto ad adeguarsi. La novità non è, ovviamente, la sola indirizzata ad ingegneri, architetti e geometri. Nel testo, infatti, si parla anche di decreto parametri, di concorsi, di direttori tecnici, di appalto integrato e di compensi. Mentre non c'è traccia di interventi sugli accordi quadro.

La scelta politica più rilevante del correttivo, sotto il profilo della progettazione, riguarda senza dubbio l'appalto integrato. Il divieto assoluto della prima versione del Codice viene ammorbidito di molto e, di conseguenza, la separazione tra fase di progettazione e fase esecutiva diventa molto meno netta. Le gare su definitivo potranno essere fatte anche negli appalti ad alto contenuto tecnologico, per i beni culturali, per le manutenzioni, per gli interventi urgenti e, soprattutto, per tutti gli interventi con definitivo approvato entro il 19 aprile 2016. (...)

Parametri 

Visto che il mercato sembra avere ormai digerito il vincolo, poi, dovrebbe diventare obbligatorio il riferimento al decreto parametri. (...)

Un'altra correzione interviene per blindare i professionisti sul fronte dei compensi. «Le stazioni appaltanti – dice il correttivo - non possono subordinare la corresponsione dei compensi relativi allo svolgimento della progettazione e delle attività tecnico-amministrative ad essa connesse all'ottenimento del finanziamento dell'opera progettata». (...)

Concorsi di progettazione 

Ci sono, poi, le correzioni sui concorsi di progettazione. Con il correttivo arriva una nuova spinta ad utilizzare questo strumento. La misura più importante in questo senso riguarda l'obbligo per le amministrazioni di assegnare l'incarico al vincitore della competizione. Il vincolo scatta in tutti i casi in cui il progetto non viene sviluppato all'interno dell'amministrazione, ma solo se il vincitore è in possesso dei requisiti previsti dal bando e se la Pa ha previsto questa possibilità nel bando stesso. Dovrebbero così cadere le ipotesi in cui le amministrazioni si riservano di affidare gli incarichi ai vincitori salvo poi scegliere diversamente. C'è poi una misura destinata a semplificare la vita ai concorrenti, coordinando il sistema con le nuove regole sui livelli di progettazione. Si stabilisce, infatti, un doppio step per sviluppare il progetto di fattibilità tecnico-economica che può essere richiesto a chi partecipa a un concorso per la progettazione di opere pubbliche. Architetti e ingegneri in gara potranno limitarsi a presentare un più snello documento di fattibilità delle alternative progettuali. Solo chi sarà premiato come vincitore dovrà sviluppare gli ulteriori documenti necessari a trasformare il documento in un vero e proprio progetto di fattibilità tecnica ed economica. (...)

 

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Correttivo Appalti, nel nuovo testo più concorrenza e attenzione alle Pmi

Potrebbero aumentare il numero di soggetti da invitare alle procedure negoziate e diminuire gli oneri a carico delle piccole imprese

edilportale.com 
7 marzo 2017
Paola Mammarella

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Correttivo Appalti, ecco le nuove condizioni per salvare l’appalto integrato

Sanatoria per i progetti definitivi che riusciranno ad essere mandati in gara entro diciotto mesi. Il Parlamento annuncia battaglia

edilportale.com 
7 marzo 2017
Paola Mammarella

Prende forma la sanatoria, chiesta da molti e contestata da altri, sull’appalto integrato. La bozza di decreto “Correttivo” inviata alle Camere consente di salvare i progetti elaborati in base alla vecchia normativa, ma poi rimasti bloccati perché il nuovo Codice Appalti (D.lgs. 50/2016) ha vietato l’appalto integrato senza prevedere un periodo transitorio.

Appalto integrato con progetto definitivo

Le procedure potranno essere recuperate solo nel caso in cui le Stazioni Appaltanti abbiano approvato i progetti definitivi entro il 19 aprile 2016, data di entrata in vigore del nuovo Codice Appalti. Potranno quindi essere rispolverati anche i progetti esecutivi, che richiedono un grado di approfondimento maggiore rispetto al definitivo. Niente da fare, invece, per i progetti preliminari. Queste procedure saranno archiviate.

Appalto integrato, diciotto mesi per la sanatoria

Il livello di progettazione non sarà l’unico parametro da tenere in considerazione. Le Stazioni Appaltanti dovranno bandire le gare entro 18 mesi dall’entrata in vigore del Correttivo. Se non si rispetterà questa deadline, si perderà l’ultima possibilità di sanatoria.

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