mondoprofessionisti.it
13 febbraio 2017
Giuseppe Cappochin

 

Serve un coordinamento strategico di ampio respiro che delinei politiche urbane di lungo periodo in grado di realizzare, attraverso nuove norme urbanistiche, la rigenerazione urbana sostenibile congiuntamente allo stop al consumo di suolo, all’efficientamento energetico e a misure per favorire l’inclusione sociale: di questo ha bisogno il Paese poiché realizzare questo coordinamento significherebbe costruire finalmente una nuova visione del futuro delle città che renda la cultura driver del rinnovamento economico, sociale e ambientale, rendendo i cittadini e le nostre città protagoniste della competizione internazionale sul terreno della capacità di attrazione degli investimenti. Siamo consapevoli  che ciò può realizzarsi solo con il coinvolgimento di un numero sempre maggiore di soggetti istituzionali, sociali, economici e culturali, e continuando a perseguire quella politica di alleanza con quanti - come noi - vogliono restituire ai cittadini italiani un habitat migliore. (...)

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Terremoto, appello degli architetti: “Non bisogna lasciare che fallisca il Piano Casa Italia”

meteoweb.eu

13 febbraio 2017
Antonella Petris

(...) Così Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori. “Siamo consapevoli -continua- che ciò può realizzarsi solo con il coinvolgimento di un numero sempre maggiore di soggetti istituzionali, sociali, economici e culturali, e continuando a perseguire quella politica di alleanza con quanti, come noi, vogliono restituire ai cittadini italiani un habitat migliore”. “Per questi motivi è fondamentale non lasciare che fallisca il piano ‘Casa Italia’ che, come gli architetti italiani hanno sin da subito sottolineato, con una previsione temporale di interventi sulle città, sui territori e sul paesaggio al 2030, rappresenta sicuramente il punto di inizio di una prospettiva nuova sulle politiche di trasformazione urbana. Prospettiva, questa, capace di allinearci ai più avanzati Paesi europei soprattutto in termini di ricadute positive per la ripresa del settore dell’edilizia e quale volano di sviluppo economico”, avverte. (...)

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Terremoto, appello degli architetti: “Non bisogna lasciare che fallisca il Piano Casa

zazoom.it
13 febbraio 2017

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Piano Casa Italia: Cappochin, Consiglio Nazionale Architetti, non lasciare che il piano fallisca

Cappochin del consiglio nazionale architetti, durante il 90° della fondazione dell'Ordine, ha parlato della necessità di rivedere un piano urbanistico che risponda alle nuove esigenze territoriali che guardano all'inclusione sociale.

palermomania.it
11 febbraio 2017

 “Serve un coordinamento strategico di ampio respiro che delinei politiche urbane di lungo periodo in grado di realizzare, attraverso nuove norme urbanistiche, la rigenerazione urbana sostenibile congiuntamente allo stop al consumo di suolo, all’efficientamento energetico e a misure per favorire l’inclusione sociale: di questo ha bisogno il Paese poiché realizzare questo coordinamento significherebbe costruire finalmente una nuova visione del futuro delle città che renda la cultura driver del rinnovamento economico, sociale e ambientale, rendendo i cittadini e le nostre città protagoniste della competizione internazionale sul terreno della capacità di attrazione degli investimenti”. (...)

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Casa Italia: “non lasciare che il piano fallisca”

lavoripubblici.it 
11 febbraio 2017

“Serve un coordinamento strategico di ampio respiro che delinei politiche urbane di lungo periodo in grado di realizzare, attraverso nuove norme urbanistiche, la rigenerazione urbana sostenibile congiuntamente allo stop al consumo di suolo, all’efficientamento energetico e a misure per favorire l’inclusione sociale: di questo ha bisogno il Paese poiché realizzare questo coordinamento significherebbe costruire finalmente una nuova visione del futuro delle città che renda la cultura driver del rinnovamento economico, sociale e ambientale, rendendo i cittadini e le nostre città protagoniste della competizione internazionale sul terreno della capacità di attrazione degli investimenti”. (...)

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Casa Italia, Cappochin (Consiglio Nazionale Architetti): "Non lasciare che il piano fallisca"

ilVelino/AGV NEWS
13 febbraio 2017

"Serve un coordinamento strategico di ampio respiro che delinei politiche urbane di lungo periodo in grado di realizzare, attraverso nuove norme urbanistiche, la rigenerazione urbana sostenibile congiuntamente allo stop al consumo di suolo, all'efficientamento energetico e a misure per favorire l'inclusione sociale: di questo ha bisogno il Paese poiche' realizzare questo coordinamento significherebbe costruire finalmente una nuova visione del futuro delle citta' che renda la cultura driver del rinnovamento economico, sociale e ambientale, rendendo i cittadini e le nostre citta' protagoniste della competizione internazionale sul terreno della capacita' di attrazione degli investimenti".  Cosi' Giuseppe Cappochin, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.  "Siamo consapevoli - continua - che cio' puo' realizzarsi solo con il coinvolgimento di un numero sempre maggiore di soggetti istituzionali, sociali, economici e culturali, e continuando a perseguire quella politica di alleanza con quanti - come noi - vogliono restituire ai cittadini italiani un habitat migliore".  

"Per questi motivi e' fondamentale non lasciare che fallisca il piano "Casa Italia" che - come gli architetti italiani hanno sin da subito sottolineato - con una previsione temporale di interventi sulle citta', sui territori e sul paesaggio al 2030 - rappresenta sicuramente il punto di inizio di una prospettiva nuova sulle politiche di trasformazione urbana. Prospettiva questa, capace di allinearci ai piu' avanzati Paesi europei soprattutto in termini di ricadute positive per la ripresa del settore dell'edilizia e quale volano di sviluppo economico".  "E' chiaro - conclude Cappochin - che questa inversione di rotta puo' avvenire solo adeguando gli strumenti urbanistici ai temi della rigenerazione urbana, ma soprattutto attraverso investimenti pubblici che devono essere strutturali e non straordinari per promuovere interventi di rigenerazione non estemporanei, a pioggia, ma coerenti con una nuova visione olistica degli indicatori di sviluppo sostenibile delle citta' che ponga le persone e non le auto al centro del processo di rigenerazione". 

 

Terremoto: architetti, non lasciare fallire piano Casa Italia

Adnkronos/Labitalia
13 febbraio 2017

''Serve un coordinamento strategico di ampio respiro che delinei politiche urbane di lungo periodo in grado di realizzare, attraverso nuove norme urbanistiche,la rigenerazione urbana sostenibile congiuntamente allo stop al consumo di suolo, all'efficientamento energetico e a misure per favorire l'inclusione sociale: di questo ha bisogno il Paese poiché realizzare questo coordinamento significherebbe costruire finalmente una nuova visione del futuro delle città che renda la cultura driver del rinnovamento economico, sociale e ambientale, rendendo i cittadini e le nostre città protagoniste della competizione internazionale sul terreno della capacità di attrazione degli investimenti''. CosìGiuseppe Cappochin, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori.       

"Siamo consapevoli -continua- che ciò può realizzarsi solo con il coinvolgimento di un numero sempre maggiore di soggetti istituzionali,sociali, economici e culturali, e continuando a perseguire quella politica di alleanza con quanti, come noi, vogliono restituire ai cittadini italiani un habitat migliore". "Per questi motivi è fondamentale non lasciare che fallisca il piano 'Casa Italia' che,come gli architetti italiani hanno sin da subito sottolineato, con una previsione temporale di interventi sulle città, sui territori e sul paesaggio al 2030, rappresenta sicuramente il punto di inizio di una prospettiva nuova sulle politiche di trasformazione urbana.Prospettiva, questa, capace di allinearci ai più avanzati Paesi europei soprattutto in termini di ricadute positive per la ripresa del settore dell'edilizia e quale volano di sviluppo economico", avverte.       

"E' chiaro -conclude Cappochin- che questa inversione di rotta può avvenire solo adeguando gli strumenti urbanistici ai temi della rigenerazione urbana, ma soprattutto attraverso investimenti pubblici che devono essere strutturali e non straordinari per promuovere interventi di rigenerazione non estemporanei, a pioggia, ma coerenti con una nuova visione olistica degli indicatori di sviluppo sostenibile delle città che ponga le persone e non le auto al centro del processo di rigenerazione". 

 

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