ANSA
24 novembre 2016

 

La burocrazia "non faccia fallire gli interventi per la ricostruzione e per la messa in sicurezza del territorio nazionale, che sono previsti nel piano Casa Italia" predisposto dal governo, dopo il sisma dell'Italia centrale. A lanciare l'avvertimento il presidente del Consiglio nazionale degli architetti Giuseppe Cappochin, secondo cui "va evitata la concentrazione di ruoli, funzioni, privilegi e sovrapposizioni spesso inutili, molti dei quali potrebbero, anzi dovrebbero, essere esternalizzati alle eccellenze presenti nella societa' civile, in particolare nell'ambito delle professioni intellettuali che devono essere valorizzate al massimo. La progettazione degli strumenti urbanistici - conclude - anziche' essere affidata ad uffici speciali per la ricostruzione deve essere il risultato di concorsi internazionali, unica modalita' per garantire qualita' e buone architetture". 

 

Terremoto: architetti, burocrazia non faccia fallire ricostruzione

agensir.it
24 novembre 2016

“La burocrazia non faccia fallire gli interventi per la ricostruzione e per la messa in sicurezza del territorio nazionale che sono previsti nel Piano Casa Italia. Gli architetti italiani hanno già espresso il loro apprezzamento sulle finalità del Piano che per la prima volta punta ad una visione della città del futuro ipotizzando una strategia di ampio periodo con un nuovo modello di rigenerazione che pone l’uomo al suo centro: ora ci aspettiamo che nelle fasi di realizzazione queste positive finalità non siano disperse a causa dell’infernale macchina burocratica che, troppo spesso, paralizza il nostro Paese, soffocando iniziative in grado, come in questo caso, di proporre una visione di un futuro contesto urbano all’altezza delle sfide poste dalla globalizzazione”. Così Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori. (...)

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Terremoto: Architetti, burocrazia non faccia fallire interventi

AGI
24 novembre 2016

"La burocrazia non faccia fallire gli interventi per la ricostruzione e per la messa in sicurezza del territorio nazionale che sono previsti nel piano Casa Italia". E' la raccomandazione espressa da Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori in occasione della giornata dedicata da #Italia Sicura ai temi della prevenzione civile. "Gli architetti italiani hanno gia' espresso il loro apprezzamento sulle finalita' del Piano - spiega Cappochin - che per la prima volta punta ad una visione della citta' del futuro ipotizzando una strategia di ampio periodo con un nuovo modello di rigenerazione che pone l'uomo al suo centro: ora ci aspettiamo che nelle fasi di realizzazione queste positive finalita' non siano disperse a causa dell'infernale macchina burocratica che, troppo spesso, paralizza il nostro Paese".    

Va evitata la concentrazione di ruoli, funzioni, privilegi e sovrapposizioni spesso inutili, molti dei quali potrebbero, anzi dovrebbero, essere esternalizzati alle eccellenze presenti nella societa' civile, in particolare nell'ambito delle professioni intellettuali. La progettazione degli strumenti urbanistici anziche' essere affidata ad uffici speciali per la ricostruzione deve essere il risultato di concorsi internazionali, unica modalita' per garantire qualita' e buone architetture. Tutto cio' puo' essere ottenuto in tempi straordinariamente ridotti facendo ricorso a procedure telematiche che garantiscono trasparenza ed assoluta terzieta' di giudizio. Il dramma del terremoto con le ferite inferte alle comunita' e con la polverizzazione di una parte cospicua del nostro patrimonio culturale - conclude il presidente del Consiglio nazionale degli Architetti - ci pone di fronte ad una sfida che non possiamo permetterci di perdere". 

 

Terremoto. Architetti: burocrazia non faccia fallire ricostruzione

DIRE
24 novembre 2016

"La burocrazia non faccia fallire gli interventi per la ricostruzione e per la messa in sicurezza del territorio nazionale che sono previsti nel Piano Casa Italia. Gli architetti italiani hanno gia' espresso il loro apprezzamento sulle finalita' del Piano che per la prima volta punta ad una visione della citta' del futuro ipotizzando una strategia di ampio periodo con un nuovo modello di rigenerazione che pone l'uomo al suo centro: ora ci aspettiamo che  nelle fasi di realizzazione queste positive  finalita'  non siano disperse a causa dell'infernale macchina burocratica che, troppo spesso, paralizza il nostro Paese, soffocando iniziative in grado, come in questo caso, di proporre una visione di un futuro contesto urbano all'altezza delle sfide poste dalla globalizzazione". Cosi' Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori.    

"Va evitata- prosegue Cappochin- la concentrazione di ruoli, funzioni, privilegi e sovrapposizioni spesso inutili, molti dei quali potrebbero, anzi dovrebbero, essere esternalizzati alle eccellenze presenti nella societa' civile, in particolare nell'ambito delle professioni intellettuali che devono essere valorizzate al massimo. La progettazione degli strumenti urbanistici anziche' essere affidata ad uffici speciali per la ricostruzione deve essere il risultato di concorsi internazionali, unica modalita' per garantire qualita' e buone architetture. Tutto cio'- aggiunge il presidente del Consiglio nazionale architetti- puo' essere ottenuto in tempi straordinariamente ridotti facendo ricorso a procedure telematiche che garantiscono trasparenza ed assoluta terzieta' di giudizio".    

Il dramma del terremoto "con le ferite inferte alle comunita' e con la polverizzazione di una parte cospicua del nostro patrimonio culturale- conclude Cappochin- ci pone di fronte ad una sfida che non possiamo permetterci di perdere".  

 

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