Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio 
4 novembre 2016
Giuseppe Latour

 

Non ci sono solo welfare e tutele sui pagamenti. Il Ddl sul lavoro autonomo, licenziato ieri dal Senato in prima lettura con 173 sì e 53 astenuti, contiene anche un capitolo che potrebbe rivelarsi strategico per l'edilizia: il Governo, infatti, è delegato dal Parlamento ad adottare misure che aumentino la cosiddetta "sussidiarietà". Vuol dire, tradotto in pratica, che ai professionisti verranno delegate funzioni tipiche della pubblica amministrazione, a partire dalla certificazione dell'adeguatezza dei fabbricati alle norme di sicurezza e a quelle energetiche. 

La novità è contenuta all'articolo 5, inserito dalla commissione Lavoro nel corso delle sue votazioni. Qui si spiega che «al fine di semplificare l'attività delle amministrazioni pubbliche e di ridurne i tempi di produzione», il Governo dovrà adottare entro un anno una serie di decreti delegati «di rimessione di atti pubblici alle professioni ordinistiche». Si tratta di un passaggio molto importante, che accoglie richieste storiche di diversi Consigli nazionali, a partire soprattutto da quello degli ingegneri.

L'esecutivo, quindi, dovrà individuare alcuni atti delle amministrazioni pubbliche la cui redazione passerà ai professionisti, grazie alla loro terzietà. Le partite Iva, cioè, assumeranno un ruolo sussidiario rispetto alla Pa, incamerandone i compiti. Questo, nel campo dell'edilizia, avrà un obiettivo molto concreto, già individuato dal disegno di legge: le semplificazioni in materia di certificazione dell'adeguatezza dei fabbricati alle norme di sicurezza ed energetiche, «anche attraverso l'istituzione del fascicolo del fabbricato». 

 

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