Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio 
25 ottobre 2016
Giuseppe Latour

 

Soprintendenze sotto una montagna di arretrati. Con un destino che, nei prossimi anni, potrà soltanto peggiorare: valutando i numeri del personale e incrociandoli con le pratiche che arrivano negli uffici ogni giorno, l'80% di queste non può essere materialmente evasa. Sono le drammatiche stime del ministero dell'Ambiente sulle autorizzazioni paesaggistiche, venute fuori nel corso della discussione del decreto di attuazione della riforma Madia che dovrà radicalmente riformare la materia, individuando con esattezza il perimetro nel quale è necessaria l'autorizzazione e inaugurando anche una speciale procedura semplificata, a beneficio dei cittadini che vogliono realizzare interventi di impatto minore.

«Al momento soltanto il 20% delle pratiche che pervengono alle Soprintendenze sono da loro affrontabili, a causa della carenza di organico». Sono parole del sottosegretario al ministero dell'Ambiente Ilaria Borletti Dell'Acqua, che gettano una pesante ombra sulla situazione delle autorizzazioni paesaggistiche in Italia. Una revisione del perimetro di azione delle Soprintendenze è necessaria, soprattutto perché esiste una sproporzione netta tra il carico di domande e la capacità che la Pa attualmente ha di evaderle. 

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