Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio 
10 ottobre 2016
Giuseppe Latour

 

White list ad ampio raggio. Non più una porta girevole da provare a forzare, ma una vera e propria diga, in grado di scremare le aziende coinvolte negli appalti della ricostruzione. Leggendo il decreto terremoto, è proprio sugli elenchi di imprese certificate che il Governo ha prodotto il massimo sforzo, inventandosi l'Anagrafe antimafia degli operatori, tenuta dalla nuova Struttura di missione del Viminale. Sarà obbligatoria, senza possibilità di cavarsela con la sola iscrizione. Sarà valida sia per i lavori pubblici che per quelli privati. E, soprattutto, coinvolgerà tutta la filiera della ricostruzione: le categorie a rischio, infatti, adesso includono ogni attività possibile nei cantieri del cratere.

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«Gli operatori economici interessati a partecipare a qualunque titolo e per qualsiasi attività agli interventi di ricostruzione, pubblica e privata», si legge nel testo, devono essere «iscritti a domanda in un apposito elenco», denominato «Anagrafe antimafia degli esecutori»: per accedere alla lista dovranno superare con esito positivo le verifiche antimafia. (...)

 

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