Corriere della Sera – Milano
7 ottobre 2016
Maurizio Giannattasio

 

Una fiammata. Un’alzata di scudi che aveva smosso e ricompattato l’intellighenzia milanese. Tutti contro quell’«oscuro ministero della Corea del Nord» (copyright Gianni Biondillo) che sarebbe dovuto sorgere davanti al cimitero Monumentale, prendendo il posto dell’edificio storico Enel. E tutti contro Palazzo Marino che aveva dato il via libera a quel piano integrato d’intervento risalente all’epoca Moratti. (...)

Non è andata propriamente così. I lavori non si sono fermati. Proprio in questi giorni si stanno ultimando gli edifici privati in Procaccini e Niccolini. Entro la fine dell’anno saranno pronti quelli di edilizia convenzionata e tra un anno sarà pronto l’edificio, all’interno dell’isolato, di edilizia libera. (...)

Per la ristrutturazione dell’edificio in stile liberty (l’ex Tram a cavalli) su via Bramante, destinato a sede dell’Adi, della collezione del Compasso d’Oro e di spazi polivalenti per mostre, è in corso la predisposizione la gara d’appalto per i lavori (fine stimata a metà 2019).

(...) Ma la conclusione è stata inevitabile: il collegio giudicante ha annullato le pronunce di primo e secondo grado. E i lavori sono andati avanti. «Tutta la zona è in profonda trasformazione da Sarpi alla Fabbrica del Vapore — dice l’assessore all’Urbanistica, Pierfrancesco Maran —. Erano spazi degradati e rappresentavano un elemento di interruzione nel quartiere. Oggi hanno tutte le caratteristiche per diventare un centro urbano importante. È un bene che ci si avvii alla conclusione delle opere».

 

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