edilportale.com 
23 settembre 2016 
Rossella Calabrese

 

Le moderne metodologie di progettazione, costruzione e gestione di infrastrutture ed edifici, in particolare quelle legate alla digitalizzazione dei processi, devono essere al più presto impiegate negli appalti pubblici, considerati uno dei driver dell’innovazione.

Questo favorirà l’adozione delle moderne applicazioni legate alla digitalizzazione e all’uso dell’ICT (Information & Communication Technology) da parte della filiera delle costruzioni, caratterizzata da una elevata frammentazione di  piccole e medie imprese.

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“Per favorire i processi di innovazione - ha detto Coghi - non servono vincoli o date definite ma sperimentazione supportata da modalità standardizzate di attuazione. Si ritiene, infatti, utile che l’utilizzo dei sistemi ICT non sia legato ad alcuna determinata tipologia di realizzazione (opera infrastrutturale anziché edifici, opera semplice o complessa, etc.) o ad un determinato valore dell’appalto, ma alla capacità della committenza di attivare processi basati sull’ICT”.

Al momento il Codice degli Appalti (all’ art. 23 comma 13) non limita la possibilità delle stazioni appaltanti di richiedere metodologie digitali nei bandi, ma lo consente solo a quelle stazioni dotate di personale qualificato, cioè in grado di gestire un processo digitalizzato.

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