Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio 
16 settembre 2016 
Mauro Salerno

 

(...) Una bussola fondamentale per le amministrazioni, che potranno cosi farsi guidare dagli indirizzi dell'Anac per la definizione dei bandi e la gestione delle gare, senza correre il rischio di incorrere in contestazioni di legittimità degli affidamenti. (...)

Per l'Autorità usare le tabelle del decreto per determinare gli onorari di ingegneri e architetti è d'obbligo, anche se su questo punto il codice appalti parla di facoltà per le amministrazioni, lasciando evidentemente aperta la porta anche ad altre strade. Per rafforzare la propria interpretazione, facendo in qualche modo propria un'istanza dei professionisti, l'Authority ricorda quanto previsto dal primo decreto sulle liberalizzazioni (Dl 1/2012) da cui è derivata l'abolizione delle tariffe professionali. In quel decreto, il riferimento ai «parametri» stabilito dal ministero per la Giustizia per determinare i compensi viene infatti imposto come obbligo, allo scopo di evitare comportamenti troppo disomogenei tra le Pa. Con l'avvertenza, però, che i compensi posti a base di gara non devono mai superare l'importo dei vecchi minimi.

Le linee guida confermano poi una serie di misure destinate a favorire la massima partecipazione alle gare. Innanzitutto si ribadisce la possibilità per le amministrazioni di sostituire la richiesta di un fatturato minimo con una copertura assicurativa contro i rischi professionali calcolata in percentuale rispetto al costo delle opere da progettare. Il fatturato minimo non potrà comunque mai superare il doppio dell'importo a base di gara.

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