edilportale
2 settembre 2016
Paola Mammarella

 

Prevenzione significa dotare tutti gli edifici del fascicolo di fabbricato e incentivare l’adeguamento antisismico. Punterà su questi elementi il piano “Casa Italia” annunciato dal Governo dopo il terremoto in Centro Italia.

Se ne è parlato ieri durante la riunione congiunta delle Commissioni Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera e Ambiente del Senato per discutere su ricostruzione e messa in sicurezza.

Terremoto, “sismabonus” e fascicolo di fabbricato

“Oggi l’unica misura di prevenzione è l’Ecobonus per le zone sismiche 1 e 2, ma è insufficiente perché non consente di affrontare lavori impegnativi” ha esordito il presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci.  (...)

Terremoto, Casa Italia per ricostruzione e prevenzione

“Tutti coloro che hanno subito danni, anche se fuori dal cratere, potranno chiedere il riconoscimento di questi danni e l’intervento a sostegno sia nella fase emergenziale sia nella fase della ricostruzione”. Parola del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Claudio De Vincenti. (...)

Terremoto, interventi edilizi solo con tecnici

Durante la riunione non sono mancate le polemiche. “Dopo anni in cui è stato sotterrato per i motivi più svariati, viene rimesso come prioritario il tanto vituperato fascicolo del fabbricato”, ha affermato la deputata di Sel,Serena Pellegrino. (...)

Terremoto e ricostruzione, Architetti: ragionare con il 'come dovrà essere'

“Non sarà un passaggio né facile, né breve - ha commentato il presidente del Consiglio nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) Giuseppe Cappochin. "Se davvero si vuole voltare pagina serve ragionare, con un grande sforzo collettivo di lungo periodo, non più solo con il “come’era e dov’era”, ma con il “come dovrà essere. Casa Italia sembra andare in questa direzione allargando lo sguardo alla città del futuro e mettendo la persona al centro di un grande progetto strutturale che rivoluzioni il Paese”. Fondamentale per gli Architetti il coinvolgimento dei cittadini per individuare, dal punto di vista sociale e culturale, gli elementi di forza e di debolezza di ciascun territorio, le priorità di intervento, la visione del domani. Ma anche la visione di insieme su temi quali il risparmio energetico, la mobilità, le gestione del ciclo dei rifiuti.

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Architetti, sì cittadini in dopo-sisma. Cappochin, 'Casa Italia' mette persona a centro grande progetto

ANSA
2 settembre 2016

"Il dopo-terremoto e la successiva ricostruzione, e i necessari interventi di rigenerazione urbana nelle altre aree del Paese devono sempre prevedere un grande coinvolgimento dei cittadini per individuare, dal punto di vista sociale e culturale, gli elementi di forza e di debolezza di ciascun territorio, le priorità di intervento, la visione del domani: ciò per porre le basi per programmare iniziative da realizzare in tempi definiti". A sostenerlo è il presidente del Consiglio nazionale degli architetti, Giuseppe Cappochin, a proposito della ricostruzione successiva al sisma dell'Italia centrale, sottolineando, in una nota, come "non sarà un passaggio né facile, né breve, se davvero si vuole voltare pagina serve ragionare, con un grande sforzo collettivo di lungo periodo, non più solo con il 'com'era e dov'era', ma con il 'come dovrà essere'. 'Casa Italia' (il progetto governativo post-sisma, ndr) sembra andare in questa direzione, allargando lo sguardo alla città del futuro, grande, o piccola che essa sia, mettendo - aggiunge il vertice della categoria professionale - la persona al centro di un grande progetto strutturale che rivoluzioni il Paese". Si tratterà, conclude Cappochin, di "un piano lungo decenni, come non ha mancato di sottolineare Renzo Piano, che solo progetti di qualità, espressioni di concorsi di architettura, possono garantire".   

 

Terremoto. architetti: 'Come dovrà essere' non solo 'Com'era e dov'era'. Cappochin: se davvero si vuole voltare pagina serve ragionare

DIRE
2 settembre 2016

"Non sara' un passaggio ne' facile, ne' breve se davvero si vuole voltare pagina serve ragionare, con un grande sforzo collettivo di lungo periodo, non piu' solo con il 'come'era e dov'era', ma con il 'come dovra' essere'. Casa Italia sembra andare in questa direzione allargando lo sguardo alla citta' del futuro -  grande o piccola che essa sia -  mettendo la persona al centro di un grande progetto strutturale che rivoluzioni il Paese". Cosi' Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori.    "Il dopo-terremoto e la successiva ricostruzione e i necessari interventi di rigenerazione urbana nelle altre aree del Paese, devono sempre prevedere un grande coinvolgimento dei cittadini per individuare, dal punto di vista sociale e culturale, gli elementi di forza e di debolezza di ciascun territorio, le priorita' di intervento, la visione del domani: cio' per porre le basi per programmare iniziative da realizzare in tempi definiti- prosegue Cappochin- il futuro dell'abitare - e Casa Italia sembra cogliere questi aspetti  - e' fatto anche di interventi che prevedano, oltre alla capacita' di affrontare la conseguenze di eventi sismici ma anche idro geologici, si possa incidere su temi quali il risparmio energetico, la mobilita', le gestione del ciclo dei rifiuti e cosi' via".    Sara', conclude Cappochin, "un piano lungo decenni - come non ha mancato di sottolineare Renzo Piano - che solo progetti di qualita' espressioni di concorsi di architettura possono garantire. Tutto cio' accompagnato da procedure all'insegna della massima trasparenza e della necessaria semplificazione, ma assolutamente non meno rigorose". 

 

Terremoto: Cappochin (architetti), ricostruzione anche come 'dovrà essere'

AdnKronos
2 settembre 2016

"Non sarà un passaggio né facile, né breve se davvero si vuole voltare pagina serve ragionare, con un grande sforzo collettivo di lungo periodo, non più solo con il "come'era e dov'era", ma con il "come dovrà essere". Casa Italia sembra andare in questa direzione allargando lo sguardo alla città del futuro - grande o piccola che essa sia - mettendo la persona al centro di un grande progetto strutturale che rivoluzioni il Paese". Così Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.         

"Il dopo-terremoto e la successiva ricostruzione e i necessari interventi di rigenerazione urbana nelle altre aree del Paese, - sostiene Capocchin - devono sempre prevedere un grande coinvolgimento dei cittadini per individuare, dal punto di vista sociale e culturale, gli elementi di forza e di debolezza di ciascun territorio, le priorità di intervento, la visione del domani: ciò per porre le basi per programmare iniziative da realizzare in tempi definiti".  

"Il futuro dell'abitare - e Casa Italia sembra cogliere questi aspetti - è fatto anche di interventi che prevedano, oltre alla capacità di affrontare la conseguenze di eventi sismici ma anche idro geologici, si possa incidere su temi quali il risparmio energetico, la mobilità, le gestione del ciclo dei rifiuti e così via".         

"Sarà - conclude Cappochin - un piano lungo decenni - come non ha mancato di sottolineare Renzo Piano, che solo progetti di qualità espressioni di concorsi di architettura possono garantire. Tutto ciò accompagnato da procedure all'insegna della massima trasparenza e della necessaria semplificazione, ma assolutamente non meno rigorose".  

 

Terremoto: architetti, bene 'Casa Italia', rivoluzionare paese

Adnkronos/Labitalia
2 settembre 2016

"Non sarà un passaggio né facile, né breve. Se davvero si vuole voltare pagina, serve ragionare, con un grande sforzo collettivo di lungo periodo, non più solo con il 'com'era e dov'era', ma con il 'come dovrà essere'. 'Casa Italia' sembra andare in questa direzione allargando lo sguardo alla città del futuro, grande o piccola che essa sia, mettendo la persona al centro di un grande progetto strutturale che rivoluzioni il Paese". Così Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori.         

"Il dopo-terremoto e la successiva ricostruzione e i necessari interventi di rigenerazione urbana nelle altre aree del Paese, devono sempre prevedere -continua Cappochin- un grande coinvolgimento dei cittadini per individuare, dal punto di vista sociale e culturale, gli elementi di forza e di debolezza di ciascun territorio, le priorità di intervento, la visione del domani: ciò per porre le basi per programmare iniziative da realizzare in tempi definiti".  ''Il futuro dell'abitare, e 'Casa Italia' sembra cogliere questi aspetti, è fatto anche di interventi -spiega ancora Cappochin- che prevedano, oltre alla capacità di affrontare la conseguenze di eventi sismici ma anche idrogeologici, si possa incidere su temi quali il risparmio energetico, la mobilità, le gestione del ciclo dei rifiuti e così via".         

"Sarà -conclude Cappochin- un piano lungo decenni, come non ha mancato di sottolineare Renzo Piano, che solo progetti di qualità espressioni di concorsi di architettura possono garantire. Tutto ciò accompagnato da procedure all'insegna della massima trasparenza e della necessaria semplificazione, ma assolutamente non meno rigorose".  

 

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