Il Sole 24Ore 
2 settembre 2016
Guglielmo Saporito

 

Nelle indagini sul terremoto del 24 agosto, potrebbe diventare ancora più difficile la posizione dei professionisti che hanno ristrutturato gli edifici crollati: proprio ieri la Cassazione ha depositato una sentenza che attribuisce loro ampie responsabilità, in questo caso sul sisma che il 6 aprile 2009 colpì L’Aquila. Secondo i giudici, il loro compito va oltre quello che si potrebbe desumere dal fatto che i lavori consistono “solo” in interventi migliorativi parziali. E comprende l’obbligo di informare bene i proprietari sui potenziali rischi che un intervento parziale comporta, in modo che possano eventualmente commissionare ulteriori lavoro. (...)

Dunque, come in questi giorni tra Reatino ed Ascolano, anche in questo caso si discute di “adeguamento” e di “miglioramento” sismico, di analisi sulla struttura edilizia globale quando vi si esegue un parziale intervento (che potrebbe anche rafforzare alcune parti dell’edificio ma far gravare maggior peso su altre che vengono invece lasciate com’erano) e di “posizione di garanzia del direttore dei lavori” (intesa come obbligo di garantire sia la corretta esecuzione dei lavori sia la complessiva sicurezza del manufatto).

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