Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio 
15 luglio 2016
Massimo Frontera

 

Investimenti sulle città, con priorità al rilancio delle periferie. Manutenzione di opere pubbliche e incentivi alla sostituzione edilizia, per arrivare finalmente a quella "rottamazione" degli edifici di cui finora si è solo parlato ma di cui ancora non si è avuto alcun effetto. La lunga relazione che il presidente dell'Ance, Claudio De Albertis, ha letto ieri davanti alla platea delle imprese riunite nell'associazione nazionale e al ministro delle Infrastrutture enuclea - tra le altre cose - un vero e proprio piano di stimolo per le costruzioni. Un piano che, nella proposta dell'Ance, richiede investimenti massicci e concentrati: 30 miliardi di tre anni. Un piano che deve partire dalle periferie. 

 

Un maxi piano per le periferie 

«È necessario un Piano nazionale per le periferie da almeno 5 miliardi di euro gestito da una cabina di regia governativa che individui non solo le aree a maggior rischio, ma anche le modalità di intervento da mettere in atto - ha detto De Albertis -. È evidente che, in questa prospettiva, il settore delle costruzioni è chiamato a svolgere un ruolo fondamentale.

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