Il Sole 24Ore
10 luglio 2016
Maria Carla De Cesari

 

 

Il disegno di legge sul lavoro autonomo, messo a punto da Maurizio Del Conte, ora presidente dellAnpal, e ora seguito dal sottosgeretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, va alla prova-emendamenti alla commissione Lavoro del Senato. Dal voto potrebbe emergere una riforma degli Ordini in senso restauratore, visto che tra le proposte figurano il ritorno alle tariffe, beninteso non vincolanti e chiamate in modo politically correct parametri, e lindividuazione di nuove competenze, giustificate con sussidiarietà e semplificazione della Pa.

Il voto sugli emendamenti al Jobs act degli autonomi dovrebbe iniziare una volta superato limpasse della Bilancio, che nei giorni scorsi non aveva potuto dare i pareri sulle proposte. Si vedrà se tra le centinaia di emendamenti la maggioranza riuscirà a utilizzare il «rasoio di Occam», eliminando le proposte che esorbitano dalla finalità del disegno di legge approvato a gennaio dal Consiglio dei ministri. Il provvedimento, infatti, si rivolge ai lavoratori autonomi che esercitano con la forma del contratto dopera, senza distinguere o senza fare gerarchie tra chi esercita semplicemente con la partita Iva o anche con la patente di un Albo.

(...)

 

LANALISI

Il rischio di sbagliare gli obiettivi

(...) Ultima nota, le nuove competenze affidate agli Ordini nel campo delle asseverazioni. Si tratta di una prospettiva che può essere utile a patto di distinguere bene ciò che è certificabile e ciò che alla collettività serve che sia certificato. Se lasseverazione concerne elementi che sfuggono oggettivamente al professionista, la possibilità resta sulla carta o rischia di mettere a dura prova la responsabilità.

 

 

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