Il Sole 24Ore 
3 luglio 2016
Marco Carminati

 

Dopo il successo delle tappe a Roma, Bologna e Treviso la mostra su Maurits Cornelis Escher (1898-1972) - l’artista olandese visionario che ha conquistato la fantasia dei grafici e le menti degli scienziati e ha influito su tanti artisti - è approdata a Palazzo Reale di Milano, e qui resterà allestita fino al 22 gennaio 2017.

Duecento le opere presenti (tra le quali spiccano le celeberrime Mano con sfera riflettente, Relatività (o Casa di scale), Metamorfosi e Belvedere) si uniscono a esperimenti scientifici, giochi e approfondimenti didattici per permettere al pubblico di comprendere le invenzioni spiazzanti, le prospettive impossibili, gli universi apparentemente inconciliabili creati dal geniale maestro olandese. La mostra - promossa dal Comune di Milano, prodotta e organizzata da Palazzo Reale di Milano, Arthemisia Group e 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, in collaborazione con la Escher Foundation - è curata da Marco Bussagli e Federico Giudiceandrea.

Escher amava dire che «lo stupore è il sale della terra» e attraverso la sua opera ha coltivato la ricerca dello stupore racchiudendo nelle sue immagini scienza, natura, rigore analitico e capacità contemplativa. Le opere di Escher - che le nuove tecnologie digitali sembrano rincorrere - paiono non accusare il passare del tempo. Nella mostra milanese ci vengono presentate in un percorso diviso in sei sezioni. La prima, dedicata a La formazione: l’Italia e l’ispirazione Art Nouveau, mette in risalto il rapporto di Escher con l’Art Nouveau attraverso l’influsso esercitato dal suo maestro Samuel Jessurum de Mesquita e mediante i l’amore per l’Italia, paese dove Escher visse a lungo a contatto con il Simbolismo, il Divisionismo, il Liberty e l’avanguardia futurista.

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