Il Sole 24Ore
27 maggio 2016
Guido Gentili

«Bella», «bellezza», «cultura» sono le parole nuove, e ricorrenti, che Vincenzo Boccia ha usato – introdotto da un filmato sulla creatività, le competenze e il patrimonio artistico e industriale italiani – nel suo discorso d’insediamento al vertice di Confindustria. Aggiungiamo le citazioni di un archistar e senatore a vita, Renzo Piano, di Bruno Munari, che è stato «il più eclettico artista-designer italiano», e di George Bernard Shaw, il grande scrittore irlandese, sull’immaginazione creativa. Infine, teniamo conto che, per la prima volta, all’assemblea degli industriali è intervenuto a nome del governo anche il ministro dei Beni e culturali e del turismo, Dario Franceschini.

La Confindustria divaga? No, prova a battere strade e argomenti diversi da quelle che s’immaginano arroccati sulla constatazione che l’Italia è la seconda potenza manifatturiera d’Europa. Il neo presidente lo fa chiedendo agli industriali di prendere atto del «nuovo contesto» che ha radicalizzato la polarizzazione delle imprese (quelle che hanno innovato e quelle che sono rimaste indietro). Serve un «salto culturale, un nuovo stile imprenditoriale», dice. Cominciamo allora dalle imprese della manifattura, delle costruzioni, dei servizi, del turismo, della cultura. «Imprese che hanno consentito all’Italia di diventare una delle sette grandi potenze economiche, che hanno portato nel mondo la nostra creatività, il nostro saper fare, la nostra bellezza e la nostra conoscenza».

Bellezza, cultura: quanto vale tutto questo e cosa può sprigionare – anche grazie alla collaborazione piena tra pubblico e privato, come ricordato da Franceschini – in termini di crescita del Paese? Proprio il recente rapporto “Italia creativa” (architettura, cinema, arti visive, libri e molto altro) commissionato dal Ministero dei Beni culturali indica in 47 miliardi (2,9% del Pil nel 2014) il valore economico dell’industria della cultura e della creatività. Con un milione di occupati, il 41% dei quali giovani. Un dato che dice già qualcosa ma anche quasi nulla, perché bellezza e cultura generano ricchezza, non solo economica, e s’annidano e si propagano ovunque: nella moda, nelle città d'arte e negli innumerevoli borghi dell’eccellenza, nel design, nell’agro-alimentare, nell’industria manifatturiera più tipica (storia, conoscenze, innovazione sono fattori di crescita), nel turismo e nell’ospitalità. 

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«Ogni impresa adotti un monumento». Franceschini: rotto il tabù che ostacolava la collaborazione pubblico-privato

Il Sole 24Ore
27 maggio 2016
Antonello Cherchi

Ci sono milioni di persone nel mondo che sognano l’Italia, che desiderano almeno una volta nella vita visitare il Belpaese. «Basterebbe che ognuno di noi riuscisse a vedere l’Italia con gli occhi dei viaggiatori stranieri - occhi stupiti e ammirati dalle tante bellezze che ci circondano - per riacquistare fiducia nel futuro».

È partendo dalla convinzione che la cultura sia una potente leva di sviluppo e progresso, che il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, ieri ha esortato gli imprenditori a non trascurare il patrimonio culturale. «Ognuno di voi adotti un monumento, un restauro, un teatro. È anche un motivo di orgoglio, perché potrete dire in giro per il mondo: “Ho fatto questo per il mio Paese”», ha detto Franceschini rivolto alla platea dell’assemblea di Confindustria. «E sostenete pure l’arte contemporanea», ha aggiunto.

Un appello che si fa forte del superamento del tabù che sui temi della cultura non vedeva di buon occhio un coinvolgimento dei privati. «Ormai - ha sottolineato il ministro - sono state create le condizioni per una collaborazione vera». C’è stato, infatti, il varo dell’art bonus, lo sconto fiscale che ha portato anche in Italia il micro-mecenatismo, permettendo ai privati cittadini e alle imprese di dare un contributo alla cultura, ricevendone in cambio uno sconto fiscale. E ci sono state - ha ricordato il titolare dei Beni culturali - le modifiche al meccanismo delle sponsorizzazioni, che con il nuovo codice degli appalti sono state rese più snelle (si veda anche l’articolo sotto). (...)

 

Con l’art bonus cresce il mecenatismo

Le misure del governo. Oltre 2mila privati e imprese hanno messo a disposizione 62 milioni di euro con cui sono stati finanziati 500 interventi di restauro

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Il Sole 24Ore
27 maggio 2016

 

Gli auguri degli architetti italiani al nuovo presidente di Confindustria

lavoripubblici.it
26 maggio 2016

“Formulo a nome degli architetti italiani i  migliori auguri di buon lavoro a Vincenzo Boccia e al nuovo vertice di Confindustria con l’auspicio di poter elaborare, nei prossimi mesi, proposte condivise, nell’ambito delle rispettive competenze, per favorire lo sviluppo del Paese”.

Queste le parole di augurio del presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Giuseppe Cappochin, al neo Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, che ha relazionato alla sua prima Assemblea tenutasi oggi nell'Auditorium Parco della Musica di Roma alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, davanti a oltre duemila imprenditori e rappresentanti delle più alte istituzioni.

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vai alla pagina web di lavoripubblici.it con il testo dell'articolo

 

Confindustria, gli auguri degli architetti italiani al presidente Boccia

ilVelino/AGV NEWS
26 maggio 2016

"Formulo a nome degli architetti italiani i  migliori auguri di buon lavoro a Vincenzo Boccia e al nuovo vertice di Confindustria con l'auspicio di poter elaborare, nei prossimi mesi, proposte condivise, nell'ambito delle rispettive competenze, per favorire lo sviluppo del Paese."   Cosi' Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.   "Superati gli steccati, oramai anacronistici, tra imprenditori e professionisti, e' tempo di condividere soluzioni  finalizzate alla ripresa economica, che non puo' non partire dal settore dell'edilizia, e per l'avvio di politiche finalizzate alla sostenibilita' ambientale, alla riduzione del peso fiscale, alla semplificazione burocratica, al problema dei ritardi -  se non mancati - pagamenti da parte della P.A.".  Come architetti  siamo, come sempre, pronti  a mettere a disposizioni conoscenze e saperi sulla rigenerazione delle citta' - che puo' rappresentare un fondamentale volano per la ripresa e lo sviluppo - sulla semplificazione delle norme edilizie ed urbanistiche, sulla collaborazione per competere sui mercati internazionali". 

 

Confindustria: architetti, elaborare proposte condivise per sviluppo Paese

Adnkronos/Labitalia
26 maggio 2016

"Formulo a nome degli architetti  italiani i migliori auguri di buon lavoro a Vincenzo Boccia e al nuovo vertice di Confindustria con l'auspicio di poter elaborare, nei prossimi mesi, proposte condivise, nell'ambito delle rispettive competenze, per favorire lo sviluppo del Paese". Così Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori.

"Superati gli steccati, oramai anacronistici, tra imprenditori e professionisti -sostiene- è tempo di condividere soluzioni finalizzate alla ripresa economica, che non può non partire dal settore dell'edilizia, e per l'avvio di politiche finalizzate alla sostenibilità ambientale, alla riduzione del peso fiscale, alla semplificazione burocratica, al problema dei ritardi se non mancati pagamenti da parte della Pa".

"Come architetti -afferma- siamo, come sempre, pronti a mettere a disposizioni conoscenze e saperi sulla rigenerazione delle città che può rappresentare un fondamentale volano per la ripresa e lo sviluppo, sulla semplificazione delle norme edilizie e urbanistiche, sulla collaborazione per competere sui mercati internazionali".

 

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