Corriere della Sera  - Roma
25 aprile 2016
Edoardo Sassi

 

Un monumento celebre, un’area archeologica di norma non accessibile, una serie di «alloggi bioclimatici» a Primavalle, un’antica manifattura di cappelli, una magione pariolina, un appartamento al Pigneto appena ristrutturato o un atelier al Gazometro: di tutto un po’, ed è forse questo il bello di Open House Roma, iniziativa giunta alla quinta edizione e che sabato e domenica 7 e 8 maggio apre gratis al pubblico oltre 170 siti di architettura — antica, moderna e contemporanea — con 60 eventi speciali sparsi sull’intero territorio cittadino. (...)

Ma al di là degli edifici storici, moderni o contemporanei — oltre la metà nuovi rispetto all’offerta dello scorso anno — specifica di Open House è l’apertura di luoghi privati: case, uffici, studi, cantieri, luoghi solitamente non destinati alla fruizione di un pubblico di visitatori e che permettono invece la scoperta di aspetti inediti della città.

Il programma (disponibile sul sito www.openhouse.org) è stato suddiviso in «aree tematiche», dalla Roma Antica al contemporaneo, suggerendo una selezione di edifici da visitare ed eventi e tour cui partecipare, non sulla base della classificazione storica o dell’area geografica, ma piuttosto dei propri gusti culturali. Si parte dal tema dell’Abitare, passando per Factory e Produzione, fino ad arrivare ad Attraversare la storia.

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