Il Sole 24Ore 
23 aprile 2016
Giuseppe Latour e Mauro Salerno

 

Altro che sblocco degli investimenti. Il primo effetto della rivoluzione degli appalti è l’addio a gare per 543 milioni. Il nuovo codice atteso da 20 anni è entrato in vigore il 19 aprile dalla sera alla mattina, senza fase transitoria. Così, stazioni appaltanti che avevano in pubblicazione bandi per lavori programmati da mesi si sono trovate in fuorigioco. Motivo? Alcune procedure, come l’appalto integrato o i lavori al massimo ribasso sopra il milione, non sono più ammesse. A chiarire la data spartiacque tra vecchio e nuovo regime è arrivato un comunicato Anac-Mit: tutti i bandi pubblicati dal 19 aprile devono essere «riformulati». Con un tratto di penna, oltre mezzo miliardo di cantieri torna ai blocchi di partenza. E ci potrebbero volere mesi per riportarli sul mercato.

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