Il Sole 24Ore 
29 febbraio 2016
Valentina Melis

 

Le società tra professionisti non decollano. Da quando è possibile costituirle (22 aprile 2013), ne sono nate meno di mille. Quelle iscritte al Registro imprese sono 939, ma 153 sono “vecchie” società tra avvocati, costituite, cioè, secondo la disciplina ad hoc già in vigore per i legali, prima che arrivasse la Stp aperta a tutti gli ordini professionali (legge 183/2011). 

Dai dati forniti al Sole 24 Ore del Lunedì da Infocamere, emerge che quasi la metà delle Stp opera nella contabilità e nelle attività legali, un centinaio nell’assistenza sanitaria e dentistica e altrettante si occupano di architettura e ingegneria. (...)

Quanto alla distribuzione territoriale, Lombardia (194) e Veneto (107) sono le regioni che hanno visto germogliare più società tra professionisti, ma in un contesto, che - se rapportato alla popolazione - vede operare su scala nazionale meno di due Stp ogni 100mila abitanti. 

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Anche il divieto di partecipare a più di una Stp (sia per il professionista, sia per il socio “investitore”) è stato un limite alla proliferazione delle nuove società. Secondo Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri e coordinatore della Rete delle professioni tecniche, «la delega contenuta nella legge 183/2011 ha fissato criteri rigidi e ha costretto il ministero della Giustizia a emanare un decreto attuativo valido per tutti gli ordini, senza tenere conto delle peculiarità delle singole attività. Gli ingegneri - aggiunge - possono svolgere prestazioni dal valore molto variabile: è impensabile che con la stessa struttura societaria si possano affrontare lavori da 10mila euro o da 100 milioni». 

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