Corriere della Sera 
2 gennaio 2016
Vittorio Gregotti

 

Tra le Medaglie d’oro per le opere della carriera di un architetto, che di recente sono state conferite in forma ufficiale alla Triennale di Milano, una è stata assegnata giustamente a Luigi Caccia Dominioni, che ha ottenuto per il suo lavoro questo prestigioso riconoscimento assieme a Franco Purini, a Francesco Venezia e a Mario Bellini. 

Eppure non esistono sino a oggi importanti monografie sulla carriera di Caccia Dominioni, questo grande architetto milanese della modernità, oggi centenario, uno dei più importanti protagonisti della cultura architettonica italiana di questi ultimi sessant’anni. Il nome di Luigi Caccia Dominioni non compare neanche nel volume dedicato all’architettura dell’enciclopedia Garzanti, e su quella di Pevsner è citato all’interno della voce «Industrial Design», campo di lavoro in cui egli è stato certamente un protagonista rilevante come in quello dell’architettura. Ma la critica, si sa, presa dalla smania dell’attualità, mostra spesso queste dimenticanze. 

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