Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio 
14 ottobre 2015
Giuseppe Latour

 

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Tre le novità rilevanti, parlando di edilizia. La prima è che lo Stato scavalcherà le Regioni e avrà competenza su tutte le infrastrutture strategiche, indipendentemente dalla loro dimensione. La seconda è che lo Stato si occuperà di Protezione civile e di norme generali sul Governo del territorio, anche se alle Regioni resterà la pianificazione. Infine, passerà in blocco allo Stato anche la tutela dell'ambiente. 

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Protezione civile e governo del territorio 

Diversi cambiamenti arrivano anche sul capitolo della pianificazione. Il governo del territorio, che prima faceva parte della legislazione concorrente, finisce tutto allo Stato, ma solo per quello che riguarda le sue norme generali. Allo stesso modo, esce dall'orbita regionale il sistema nazionale e di coordinamento della protezione civile: la filosofia che il nuovo Governo sta perseguendo è di rendere gli interventi di urgenza più uniformi. 

Un effetto, però, le proteste delle Regioni dei mesi scorsi lo hanno ottenuto. L'urbanistica, che in una precedente bozza compariva tra le materie di competenza esclusiva dello Stato, non viene più nominata. E passa, di fatto, nella sfera di competenza residuale delle Regioni. Che, nel capitolo dedicato alle loro prerogative, incassano il riferimento alla pianificazione del territorio regionale, alla mobilità e alla dotazione infrastrutturale. Infine, la tutela dei beni paesaggistici e dell'ambiente passa anch'essa allo Stato.

 

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