Il Sole 24Ore 
8 ottobre 2015
Dario Aquaro

 

Obiettivo: ripensare i paradigmi di sviluppo dell’immobiliare. Un settore sfiancato dalla crisi, che deve continuare a innovarsi e progredire sul versante dell’edilizia green e sostenibile. Ma che non può d’altra parte rinunciare ad allargare lo sguardo verso un piano di intervento più ampio e complessivo: dalla ristrutturazione e dall’efficientamento energetico delle singole unità abitative, e del patrimonio residenziale privato in genere, fino alla riqualificazione di interi quartieri e al recupero delle aree dismesse. 

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Ristrutturare 1.500 abitazioni al giorno, quasi un appartamento al minuto, è quanto dovrebbe poi fare l’Italia per rispettare il piano strategico Ue al 2050. Ma l’obiettivo è anche superare la questione energetica, ricomprendendola in un piano di offerta organizzata, che coinvolga attori diversi, per dare nuova vita e valore agli immobili. Il tema è al centro del Saie Smart House, il format che vuole «indicare la svolta necessaria nell’industria delle costruzioni», come dice il presidente di BolognaFiere, Duccio Campagnoli. 

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Cucinella: «Ripartire dalla partecipazione»

Individuare e valorizzare nuovi strumenti di lettura del territorio per definire il piano di adattamento climatico. Considerare il non consumo di suolo come opportunità per l’edilizia. Capitalizzare l’attenzione verso il tema della città metropolitana per promuovere la partecipazione e definire una rinnovata identità culturale. Mario Cucinella partirà da questi tre temi per promuovere al Saie un confronto sulla nuova sfida delle città metropolitane, in un evento organizzato con la scuola di sostenibilità Sos.

«Coinvolgiamo gli attori che rappresentano la parte soft delle città per interrogarci sui perché e sui bisogni. Una volta definito il piano strategico – spiega l’architetto bolognese – sarà chiaro quale hardware costruire per il domani». 

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