Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio 
30 settembre 2015
Giorgio Santilli

 

La città e una nuova politica urbana nazionale (Agenda urbana) possono essere in Italia le risposte alla crisi economica e alla crisi ambientale. A due condizioni: da una parte si abbia il coraggio di rovesciare modelli urbanistici logori e mettere al centro delle nuove politiche paradigmi della crescita radicalmente innovativi, come quello del "riciclo", che non sia solo riutilizzo di materiali o luoghi "scartati" ma diventi «strategia progettuale di ridefinizione dell'esistente»; dall'altra si aprano gli occhi sulle richieste di politiche post-metropolitane che arrivano dai cittadini (per esempio nella mobilità o nella politica abitativa per italiani e immigrati) e che sempre più spesso sforano i confini amministrativi tradizionali per travalicare addirittura quelli della città metropolitana, istituzione nata con ritardo ventennale e già superata da realtà che evidenziano in alcuni casi il formarsi, non governato, di regioni metropolitane, non sovrapponibili agli attuali assetti istituzionali. Regioni metropolitane dove si intensificano flussi, spostamenti, relazioni fra capoluoghi e centri minori non necessariamente limitrofi.

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