casaeclima.com 
17 settembre 2015

 

Mentre l'Europa continua a discutere per trovare un accordo sulla gestione del flusso dei rifugiati,   non si arresta neanche il dibattito all'infuori della sfera politica. Perché quello dei profughi è senz'altro un fenomeno che va affrontato in termini politici ma che chiama in causa anche questioni collaterali, come riflessioni sul concetto di spazio e confine e quello di accoglienza. Non solo in termini di responsabilità sociale ed umana ma anche di progettazione. 

Europa e Usa, simili nell'approccio all'immigrazione

L'Europa sta diventando sempre più simile all'Usa, in un senso sia positivo che negativo- ha dichiarato Aaron Betsky sulle pagine della rivista on line Architech, organo ufficiale dell'American Institute of Architects, AIA. Il giornalista esperto in architettura ha sottolineato come da un lato (quello positivo) l'Europa abbia annullato negli ultimi anni gran parte dei confini, riducendo o eliminando del tutto le restrizioni che limitavano l'accesso agli Stati membri, così come l'Usa ha fatto (il cosiddetto 'American dream' ne è il testimone) nei decenni passati, accogliendo manodopera e 'cervelli' da tutto il mondo. L'errore, però- e qui veniamo al lato negativo- è stato quello di non saper gestire l'integrazione e il mix multiculturale. 

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La responsabilità sociale dell’architetto

E' una responsabilità dello Stato e degli organi competenti quella di affidarsi al parere esperto di architetti, progettisti e pianificatori anche nelle questioni sociali, come quella inerente l'accoglienza dei rifugiati. Ma dovrebbero essere anche gli architetti stessi a 'donare' la propria professionalità alle giuste cause, restituendo all'Architettura quel valore sociale che spesso viene dimenticato, offuscato da 'smanie di vanità'. A risollevare l'annosa questione è anche Cameron Sinclair, architetto londinese di fama internazionale, fondatore di Architecture For Humanity e da poco alla guida di una nuova organizzazione di beneficenza, Small Works, e che ha fatto, quindi, dell’impegno civile il suo principale obiettivo lavorativo.

 

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