Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio 
1 luglio 2015
Mauro Salerno e Giorgio Santilli

 

Sono sei le sfide principali che la riforma degli appalti approvata dal Senato (e ora alla Camera) deve vincere per cambiare radicalmente il modello italiano delle opere pubbliche che finora si è distinto per lo spreco di miliardi di euro senza realizzare le opere, la forbice velenosa fra ribassi in gara e recupero dei margini attraverso le varianti, una progettazione assolutamente marginalizzata (anche con lo scopo di rendere più facili le varianti), un basso livello di concorrenza attraverso deroghe, trattative private, "in house" dei concessionari e delle ex municipalizzate, l'assenza di un'autorità nazionale capace di interpretare le norme legislative e farle rispettare.

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