Il Sole 24Ore 
15 giugno 2015
Antonello Cherchi

 

Nel campo della cultura tra pubblico e privato c’è un ritardo di decenni da recuperare. Il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, lo ha affermato più volte. La scorsa settimana quel divario si è un po’ accorciato: è entrato nel vivo il Pon - per la prima volta interamente dedicato ai beni culturali, con 114 milioni dei 490 complessivi riservati alle imprese del settore - ed è stato siglato un protocollo d’intesa tra ministero e Comitato fondazioni per l’arte contemporanea, la rete delle strutture private no profit nata per rilanciare il contemporaneo.

Ministro, ha scommesso anche sull’art bonus. Come sta funzionando? 

È presto per fare bilanci. Posso però dire che ci sono segnali incoraggianti a livello di Comuni e fondazioni, che hanno ricevuto dimostrazioni di interesse da parte dei privati intenzionati a finanziare un intervento culturale. Diverso per le grandi aziende: tolto il contributo di Unicredit per il restauro dell'Arena di Verona, nessun’altra per il momento si è fatta avanti. 

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