Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio 
4 giugno 2015
Mauro Salerno

 

Sarà discussa la prossima settimana in Aula al Senato la delega per la riforma degli appalti approvata ieri sera dalla Commissione Lavori pubblici. Lo ha deciso stamattina la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. L'esame inizierà dopo quello del Ddl che introduce il reato di omicidio stradale. L'avvio potrà essere quindi martedì o mercoledì.

Il Senato prova così ad accelerare il varo del provvedimento ricevuto dal Governo in autunno, ma entrato nel vivo soltanto a gennaio con l'inizio di un lungo ciclo di audizioni e la messa a punto di un nuovo testo proposto dal relatore Stefano Esposito (Pd), molto più dettagliato di quello varato in Consiglio dei ministri a fine agosto. «Se questo impianto verrà mantenuto - commenta Esposito - consegneremo al Governo una delega sugli appalti che permetterà di realizzare davvero le opere che servono a questo paese, con gli strumenti giusti per combattere anche i fenomeni di corruzione».

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Tra gli emendamenti approvati ieri c'è anche un ulteriore giro di vite sulle varianti in corso d'opera, da cui passa in due casi su tre l'aumento dei costi dei lavori pubblici. Le stazioni appaltanti saranno autorizzate a stracciare il contratto, in caso di incremento di costi di rilievo rispetto all'importo di gara. Inoltre, l'introduzione di varianti dovrà comunque garantire «la qualità progettuale e la responsabilità del progettista in caso di errori di progettazione». Sempre in tema di contenimento della spesa per le opere pubbliche viene anche prevista l'introduzione di costi standard per lavori, servizi e forniture.

Il provvedimento cancella la possibilità di deroghe rispetto alle procedure ordinarie (leggasi gare) per l'assegnazione degli appalti, se non per motivi legati alla necessità di reagire alle calamità naturali. 

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Riforma appalti, via libera dalla commissione del Senato. Restrizioni all'appalto integrato

casaeclima.com 
4 Giugno 2015

 

Ulteriore stretta sulle varianti in corso d'opera, stop al massimo ribasso, maggiori poteri all'Anac, stop alle deroghe alle procedure ordinarie se non per lavori anti-calamità

Giovedì 4 Giugno 2015

L’ottava commissione del Senato ha approvato la legge delega appalti. È stato fatto un ottimo lavoro. Sono orgoglioso di aver lavorato con relatori e una commissione che ha rispettato i tempi costruendo una legge delega decisamente innovativa che amplia i poteri di vigilanza e di controllo sugli appalti e garantisce certezza nei tempi di esecuzione delle opere”.

Lo ha detto il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini, uscendo dalla commissione Lavori pubblici al Senato che ieri sera ha approvato il disegno di legge delega per la riforma degli appalti.  

"I punti che avevamo anticipato, dal Debat Public alla perfetta autonomia del direttore dei lavori, dalla regolamentazione delle lobby, alla riduzione delle stazioni appaltanti sono stato raggiunti", ha sottolineato Nencini.

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Bene il codice appalti per dare efficienza

Il Sole 24Ore
5 giugno 2015
Giorgio Santilli

 

La commissione Lavori pubblici del Senato ha varato mercoledì il testo della riforma del codice degli apppalti che martedì arriva nell’Aula di Palazzo Madama. Un buon testo, quello costruito con tenacia dal relatore Stefano Esposito in un dialogo costruttivo con tutte le forze politiche: ha il merito di costruire un argine concreto (e quanto mai tempestivo leggendo le notizie di oggi) alla corruzione, semplificando le regole e rafforzando i presidi di controllo, vietando gli appalti in deroga ed eliminando storture immesse nel sistema negli ultimi 15 anni (come la direzione lavori affidata ai general contractor). Al tempo stesso innova il modello di produzione delle opere pubbliche e ripristina un fondamentale potere di regolazione e interpretazione “operativa” delle norme (quelle che 30 anni fa avevano le circolari del ministero dei Lavori pubblici) attribuendolo all’Anac di Raffaele Cantone. L’obiettivo è far finire l’anarchia interpretativa in cui mangiano quelli meno efficienti, quelli che puntano il business sulla variante in corso d’opera. Cantone già sta dimostrando con l’Anac di non essere solo uno “sceriffo” anticorruzione, ma anche un regolatore efficiente. Esserlo sempre più - con limpidità ed equilibrio - è la sfida che ha davanti. 

 

 

 

Appalti, la riforma del Codice punta sui concorsi di progettazione

Le altre novità: premialità per le imprese che utilizzano manodopera locale e pagamento diretto ai subappaltatori

edilportale.com 
5 giugno 2015
Paola Mammarella

 

Via libera della Commissione Lavori Pubblici del Senato al ddl di Riforma degli Appalti. Il testo, che sarà discusso in Aula la prossima settimana, costituisce una delega, cioè un riferimento sulla cui base il Governo dovrà adottare entro sei mesi una serie di decreti legislativi.

Con la riforma saranno recepiti nell’ordinamento italiano le Direttive 2014/23/Ue sui contratti di concessione, 2014/24/Ue sugli appalti pubblici (che abroga la direttiva 2004/18/CE) e 2014/25/Ue sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali (che abroga la direttiva 2004/17/CE).

Questi, in sintesi, alcuni dei punti cardine su cui si basa la riforma.

Qualità architettonica

Negli appalti pubblici sarà valorizzata la fase progettuale promuovendo la qualità architettonica anche attraverso lo strumento dei concorsi di progettazione, limitando il ricorso all'appalto integrato e privilegiando la messa a gara del progetto definitivo o esecutivo.

Nell'ambito dei servizi di progettazione sarà facilitato l'accesso dei giovani professionisti vietando l'aggregazione artificiosa degli appalti.

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