Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio 
12 maggio 2015
Alessandro Arona

 

Oltre due terzi dei project financing “freddi” avviati negli ultimi dieci anni in Italia erano fasulli, contrari cioè alle regole Eurostat sui requisiti per classificare fuori bilancio un’opera pubblica finanziata in tutto o in parte con capitali privati.

Il dato emerge dal rapporto «A focus on PPPs in Italy» della Ragioneria generale dello Stato (ministero Economia), presentato nel corso del Meeting Ocse sul Ppp (Parigi, 23-24 marzo) e messo on line sul sito del Mef nei giorni scorsi.

La “scoperta” è però dell’Istat, che ha messo sotto osservazione 24 operazioni di Ppp “freddi” (dove sono cioè i canoni pubblici a remunerare l’investimento privato) per un investimento di 4 miliardi di euro: ebbene, per 17 casi su 24, pari al 71%, per un valore di 3,5 miliardi su 4 (87%), i privati non rischiavano nulla (o quasi), e dunque non si trattava di un vero project financing ma di un “appalto mascherato”.

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Project financing, il calo del mercato nei dati Cresme-Osservatorio Infopieffe

Numero di bandi sceso in pochi anni del 66%, numero di aggiudicazioni del 70% - Dieci proposte per rilanciare lo strumento - Interviste a Di Primio (Anci) e Cicconi (Itaca)

Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio 
12 maggio 2015
Alessandro Arona

 

Gli ultimi dati Cresme (Osservatorio nazionale Ppp) ci consentono di fotografare la crisi quantitativa delle concessioni di lavori pubblici in Italia. I dati Istat sui Ppp "fasulli" (a pagina 1) ci permettono di capire la crisi anche sostanziale dello strumento. I suggerimenti e i lavori di Ance, Abi, Anac, Anci, Itaca, Utfp, Mef, ci permettono di stilare un decalogo di proposte per rilanciare lo strumento del Ppp per le opere pubbliche.

 

 

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