Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio 
10 aprile 2015
Giorgio Santilli

 

Sotto i riflettori o forse già nel mirino sono finite subito la legge obiettivo, la struttura di missione del ministero delle Infrastrutture, la figura del general contractor. Per la prima si partirà da alcune correzioni fondamentali, ma in prospettiva c'è l'assorbimento nelle procedure ordinarie del codice degli appalti. Per la seconda, si partirà con un alleggerimento del peso rispetto alla centralità che ha oggi nel ministero: più compiti tecnici, non la definizione di linee strategiche come è stato in passato.

Quanto al general contractor, tenderà a scomparire come la legge obiettivo. Più di un'ora di colloquio fra il neoministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, e il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, è servito per trovare subito una sintonia su alcune questioni fondamentali. «Basta procedure speciali» è il primo messaggio forte che i due condividono e fanno trapelare all'esterno: obiettivo è ridare trasparenza ed efficienza a un settore che oggi non è solo percorso da vasti fenomeni di corruzione, ma è anche incapace di portare avanti i lavori infrastrutturali necessari per il Paese.

(...)

 

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