lastampa.it
12 marzo 2015
Roberta Pizzolante
Case, quartieri e intere città non solo belle a vedersi ma anche vivibili, sicure e soprattutto sostenibili. Con l’aumento della popolazione urbana, i cambiamenti sociali e l’impennata delle emissioni inquinanti i centri urbani sono chiamati a una svolta. Lo richiedono le politiche internazionali, sempre più attente alla decarbonizzazione, ed è necessario per salvaguardare l’ambiente e la salute umana. Ma è possibile un’urbanistica ecologica? Quali strumenti abbiamo per rigenerare le aree urbane? E come affrontare la questione ambientale attraverso la progettazione degli edifici? La sfida è enorme e chiama in causa politici, economisti, scienziati e naturalmente architetti. Per questo è nato “SOS”, il programma di educazione post laurea per i futuri professionisti della sostenibilità.
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Presentata a Roma presso la sede del Consiglio nazionale Architetti, la scuola è una piattaforma per lo studio e la condivisione di nuove soluzioni sostenibili, un laboratorio di ricerca sui temi del “costruire e vivere sostenibile”. Partirà a settembre 2015 a Bologna, manco a dirlo in un’ex area abbandonata, e aprirà le porte a 60 studenti selezionati in ogni parte del mondo.
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