la Repubblica
13 febbraio 2015
Raffaella De Santis

 

Che l’architettura non sia solo questione di misure è cosa nota fin dall’antichità. Piti, edificatore del tempio di Atena a Priene, sosteneva che un architetto per fare bene il suo lavoro dovesse avere una cultura enciclopedica, più vasta e profonda possibile. Ogni venerdì, il Caffè dell’Architettura presenterà un architetto per aiutarci a identificare quali siano i suoi riferimenti culturali, le idee che difende e sulle quali si è formato. Il secondo Dvd, raccontato da Pippo Ciorra, sarà dedicato alla fantasia di Frank O. Gehry (...) Sarà Luca Zevi a parlarci invece di Frank Lloyd Wright e di come per lui fosse importante l’equilibrio tra lo spazio architettonico e la natura. (...)

Il resto del viaggio spazierà nel mondo e nel tempo: dai fondamenti dell’architettura moderna di Le Corbusier (narrato da Molinari) alle prospettive multiple dell’irachena Zaha Hadid (di cui si occupa Margherita Guccione), dalla ricerca espressiva di Herzog & De Meuron (Alessandro D’Onofrio) alla forza strutturale dei ponti e delle stazioni di Santiago Calatrava (Tullia Iori). Si parlerà di materiali, dell’amore della giapponese Kazuyo Sejima per il vetro e i metalli (Ciorra), o della predilezione per il bianco dello statunitense Richard Meier (Claudia Conforti). Saranno raccontati Pier Luigi Nervi (Iori), Toyo Ito (Carmen Andriani), Mies Van Der Rohe (Giovanni Leoni), Oscar Niemeyer (Livio Sacchi), Álvaro Siza (Capitanucci). Ultimo appuntamento, il 29 maggio, con il Dvd di Rem Koolhaas (Manuel Orazi), l’architetto olandese innamorato del delirio di New York.

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