Approfondire le criticità e le questioni ancora aperte in tema di sicurezza nei cantieri e nei luoghi di lavoro, attraverso il dialogo tra i soggetti che si occupano di sicurezza: enti legislatori, enti sanzionatori, professionisti e imprese.
 Questo l’obiettivo della quarta edizione del Forum Sicurezza Torino 2019 che ha ospitato 27 incontri formativi a cui hanno partecipato 2000 architetti e professionisti dal 21 al 23 maggio scorso. Un evento biennale promosso dall’Ordine degli Architetti di Torino con l’organizzazione della Fondazione per l’architettura / Torino e con il patrocinio del Cnappc.


A fianco delle questioni più strettamente dedicate alla sicurezza e all’applicazione del D.Lgs 81/2008, gli incontri del forum hanno affrontato anche aspetti di interesse non solo per gli addetti ai lavori facendo emergere le diverse sfumature della disciplina sulla sicurezza.

 La questione sismica è stato il primo tema affrontato in un territorio come quello italiano che ha il primato europeo per frequenza di terremoti. Gli eventi dell’Aquila, a Norcia e nelle zone dell’Italia Centrale hanno messo in luce la necessità di approfondire le modalità di gestione dell’immediato post catastrofe: in queste circostanze è infatti necessario intervenire in modo tempestivo per stabilizzare le situazioni di rischio possibile, attraverso la realizzazione di opere provvisionali e la messa in sicurezza degli edifici.

Un secondo tema di rilievo è stato la gestione delle ingenti quantità di macerie prodotte, lo smaltimento dell’amianto, il recupero degli inerti e la costituzione di una filiera del recupero: si tratta di procedure rese complesse dalla necessità di intervenire in tempi brevi e da difficoltà logistiche e di coordinamento.

Non basta tuttavia affrontare l’emergenza, è indispensabile anche lavorare sulla prevenzione nella progettazione: Torino è stata dichiarata zona sismica nel 2010, pertanto tutti gli edifici antecedenti tale data sono stati realizzati ipotizzando soltanto i carichi verticali; il caso dei danneggiamenti durante il sisma del 20-29 maggio 2012 in Emilia Romagna nei capannoni industriali progettati in assenza di criteri antisismici sarà utilizzato per analizzare le possibili conseguenze di un’azione sismica nel Torinese.

 

 

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